Sea Watch 3, Trenta: ” Gravissimo l’atto della capitana Carola “

La Ministro della Difesa Elisabetta Trenta (Getty Images)

Anche la Ministra della Difesa Elisabetta Trenta è intervenuta sull’incidente sfiorato tra la nave Sea Watch 3 e una motovedetta censurando la condotta della capitana

Continua l’eco mediatica dell’arresto della comandante della Sea Watch 3  e della sua azzardata manovra di attracco al porto di Lampedusa durante la quale ha rischiato di travolgere una motovedetta della Guardia di Finanza nel tentativo di forzare il blocco delle Fiamme Gialle. Alla solidarietà di molte capitali europee, da Parigi che censura la chiusura dei porti in quanto concreta la violazione del diritto del mare a Berlino che invece ribadisce come salvare vite umane sia un dovere umanitario, fa da controcanto il governo italiano che si mostra compatto sulla linea della fermezza e della chiusura dei porti del Ministro dell’Interno Salvini. Anche la responsabile della Difesa, Elisabetta Trenta, infatti, in post su facebook, giudica estremamente grave la condotta della capitana Carola Rackete che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi: ” Quanto fatto da Carola Rackete, comandante della Sea Watch, è stato gravissimo“.

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Sea Watch 3, Trenta: ” Ha rischiato di arrecare danni irreparabili “

Nel suo post la Ministra si sofferma sulle motivazioni alla base del suo severo giudizio sul “colpo di mano” della capitana Carola Rackete: ” Non solo perché ha disobbedito all’alt della Guardia di Finanza, violando le leggi dello Stato italiano ma soprattutto perché ha rischiato di arrecare danni irreparabili ai nostri uomini e donne in uniforme che ogni giorno rischiano la vita a tutela della nostra sicurezza “. Infine ha invitato a placare i toni mediatici chiedendo che ” sia la magistratura a procedere “. Intanto anche il Segretario di Stato della Santa Sede, Cardinale Pietro Parolin, interpellato sull’arresto della capitana della Sea Watch 3 per non aver rispettato l’alt della GdF, velatamente avalla la scelta di quest’ultima di forzare l’ingresso nel porto di Lampedusa in quanto la situazione a bordo era ormai diventata insostenibile: ” Credo che la vita umana vada salvata in qualsiasi maniera. Quella deve essere la stella polare che ci guida. Tutto il resto è secondario “.

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