La 7, Propaganda live: Ezio Mauro è l’ospite di stasera 22 marzo

La 7, Propaganda live: Ezio Mauro è l'ospite di stasera 22 marzo
Ezio Mauro (GettyImages)

Venerdì 22 marzo, come di consueto, andrà in onda su La 7 Propaganda Live: l’ospite di stasera sarà Ezio Mauro. L’attualità politica al centro del reportage di Diego Bianchi

Questa sera, venerdì 22 marzo alle 21.20, come di consueto, un nuovo appuntamento con Diego ‘Zoro’ Bianchi e Propaganda Live su LA 7: l’ospite sarà Ezio Mauro e, tra gli altri temi, si parlerà dell’attualità politica.

Diego Bianchi infatti, nel corso del suo reportage settimanale, si concentrerà sulla situazione politica attuale, con l’attenzione posta agli ultimi fatti inerenti alla politica italiana e al governo.

I commenti in studio saranno affidati a Paolo Celata, Constanze Reucher, oltre che a Marco Damilano e Francesca Schianchi. Non mancheranno le vignette di Makkox e l’attesissima Social Top Ten.

Propaganda Live sarà in onda venerdì 22 marzo 2019 21.10 circa su La7. In alternativa, il programma è visibile anche in streaming sul sito di La7.

È possibile interagire da casa con il programma Propaganda Live attraverso gli account social:

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Ezio Mauro: chi è l’ospite di stasera 22 marzo a Propaganda Live, in onda su La 7

Questa sera, venerdì 22 marzo alle 21.20, come di consueto dunque, ci sarà un nuovo appuntamento con Diego ‘Zoro’ Bianchi e Propaganda Live su LA 7: come detto, al centro del reportage del conduttore ci sarà l’attualità politica, mentre l’ospite di serata sarà Ezio Mauro.

Il giornalista italiano Ezio Mauro, nato a Dronero nel 1948, è stato direttore del quotidiano La Stampa dal 1992 al 1996 e direttore del quotidiano la Repubblica dal 1996 al 14 gennaio 2016, venendo sostituto da Mario Calabresi, a sua volta rimpiazzato di recente da Carlo Verdelli.

Entra nel mondo della carta stampata nel 1972 collaborando con la Gazzetta del Popolo di Torino, occupandosi soprattutto del terrorismo nero degli anni di piombo. Proprio a causa dei suoi articoli sul terrorismo viene pedinato a lungo dal brigatista rosso Patrizio Peci. Nel 1981 passa a La Stampa di cui è inviato speciale e responsabile della politica interna. Dal 1988 lavora per la Repubblica come corrispondente da Mosca.

Per tre anni racconta la grande trasformazione della perestrojka, viaggiando nelle repubbliche dell’Unione Sovietica. Il 26 giugno del 1990 torna a La Stampa assumendo l’incarico prima di condirettore, poi di direttore (dal 5 settembre 1992).

Il 6 maggio 1996 sostituisce il fondatore Eugenio Scalfari alla guida de la Repubblica.

È considerato uno fra le personalità più critiche verso Silvio Berlusconi e i suoi governi.

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Tra le sue opere scritte, si ricorda: “La felicità della democrazia. Un dialogo, con Gustavo Zagrebelsky; Babel, con Zygmunt Bauman; L’anno del ferro e del fuoco. Cronache di una rivoluzione; Aldo Moro. Cronache di un sequestro; e L’uomo bianco, pubblicato di recente nel 2018.

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