Acqua, la situazione preoccupa: in molte regioni manca, perché?

Un duro problema si è abbattuto su molte regioni italiane. Stiamo parlando della mancanza di acqua. Ma da cosa deriva questo problema?

Si sta facendo sempre più preoccupante la situazione dell’acqua in Italia. In molte zone del nostro paese, infatti, si segnala un’emergenza idrica che non può più passare sottotraccia. Un momento che ha portato più volte le regioni a chiedere al governo di proclamare lo Stato d’emergenza. Insomma, tale argomento è caldo e sta portando a delle riflessioni molto importanti.

Acqua, carenza
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Il problema della siccità è arrivato a toccare anche l’Italia. Per il momento, la pianura padana e l’Appennino centrale sono in evidente sofferenza. Tra le regioni che più stanno soffrendo tale problema c’è la Sicilia. L’isola italiana, infatti, corre il fortissimo rischio di desertificazione. Ad aggravare la situazione anche il fiume Po che ha raggiunto 320 metri cubi al secondo. Si tratta di un dato che segnala un minimo storico.

Da come vediamo, il problema è davvero di dimensioni enormi. Molti si chiedono come risparmiare sulla bolletta in presenza della carenza di acqua. Chiara dimostrazione di come la situazione si stia facendo sempre più preoccupante. Il quadro preoccupa ma come ci si è arrivati a tale scenario? Cerchiamo di scoprirlo insieme.

Perché manca l’acqua in Italia? Clima e mancata manutenzione le cause

Il problema dell’emergenza idrica si fa sempre più forte. Cosa che ha portato molte istituzioni del luogo a diffondere l’avviso di non sprecare l’acqua. Tale situazione, come possiamo immaginare, è dovuta ai problemi ambientali. In prima battuta, il grande problema è il riscaldamento globale.

Gas, carbone e petrolio hanno un’incidenza fortissima sull’ambiente. Da quanto riportato da Money che riprende le parole della climatologa Aglaé Jezequel, tali condizioni meteo rischiano di diventare la normalità. Quindi le istituzioni internazionali devono agire nel minor tempo possibile. A tal proposito, l’Europa si è mossa per mettere in atto lo stop alle caldaie a gas.

Di certo, per contrastare la siccità non basteranno gli sporadici temporali estivi. Questi molto difficilmente potrebbero far aumentare le riserve idriche che segnalano già una diminuzione del 30-35% rispetto alle medie del periodo.

Oltre al riscaldamento globale, però, c’è anche una mancata manutenzione della rete idrica. Ogni anno, infatti, si discute sulla quantità d’acqua che viene persa dalle tubature. Tale scenario con i problemi descritti non possono incidere pesantemente e negativamente sull’economia. E, come spiegato da Massimiliano Fazzini, c’è bisogno di un intervento strutturale. Il climatologo, come riporta Money, sottolinea come ogni anno ci sia una dispersione d’acqua del 39% circa. Al Sud si tocca il 55%. Dati che spaventano e che sono causati proprio dalla mancata manutenzione.

Stato di emergenza vicino? Le possibilità crescono

Come anticipato, varie regioni hanno chiesto al governo di proclamare lo Stato di emergenza. Tale scenario è molto probabile che si verifichi. Il governo, infatti, è in attesa dei dati tecnici della Protezione civile.

In attesa, le regioni chiedono a gran voce di procedere con lo Stato di emergenza. Così da permettere l’accesso a risorse che darebbero la possibilità di gestire la crisi. Insomma, pare proprio che sia una questione di tempo soprattutto con i consumi di acqua in aumento durante l’estate.

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