Il pilota della Ferrari, Charles Leclerc, ha fatto più fatica del dovuto nel compiere la sua miglior rimonta da quando corre in F1. Ecco la spiegazione.
Se non è un dominio poco ci manca. La F1 si interroga sulla rivoluzione regolamentare che ha portato in pista le nuove auto ad effetto suolo. Nelle prime uscite stagionali la Ferrari sembrava aver fatto un doppio salto carpiato in avanti, grazie al hat-trick di Charles Leclerc in Bahrain e il grand chelem o grand slam del ferrarista in Australia. Dal 10 Aprile in avanti ha dominato un solo team, ovvero la Red Bull Racing. Sono divampante anche delle polemiche sul legame Haas – Ferrari e su una Mercedes in atroci difficoltà.
La squadra austriaca ha beneficiato degli errori strategici e delle lacune legate all’affidabilità della F1-75 per issarsi al primo posto della classifica. La squadra con sede a Milton Keynes ha vinto sei Gran Premi di fila, riuscendo a mettere sul primo gradino del podio anche Sergio Perez a Monaco. In Canada, invece, si è assistito all’ennesimo filone narrativo con una Ferrari vicina alla conquista della vittoria, ma che alla fine si è dovuta accontentare del secondo posto alle spalle di Max Verstappen. Carlos Sainz non è riuscito, nonostante un treno di gomme più fresco, a sopravanzare il campione del mondo olandese negli ultimi quindici giri.
Charles ha avuto un compito ben più arduo. Il Principe di Monaco è stato costretto a partire dalla diciannovesima casella dopo aver sostituito il turbo e i componenti della vettura danneggiata in occasione del Gran Premio di Azerbaijan. CL16 è stato autore di una buona partenza, prendendosi i giusti rischi nel tentativo di recuperare quante più posizioni possibili nell’arco delle primissime tornate. Il monegasco non ha avuto problemi a superare le vetture scattate dalle ultime file, ma quando ha iniziato a puntare wing car più veloci come l’Alpine di Esteban Ocon è andato in difficoltà.
Il bilancio della stagione è tuttora positivo, anche grazie allo straordinario rendimento in qualifica. Il ventiquattrenne è diventato il migliore nel giro secco. Il monegasco ha dimostrato di essere in grado di tenere alta la tensione nel momento decisivo del Q3. Purtroppo per lui è mancata la possibilità di riuscire a convertire le numerose partenze al palo in altrettante vittorie. La classifica piloti, infatti, riflette l’andamento delle ultime settimane. Max Verstappen è salito a quota 175, Sergio Perez a 129 e Charles Leclerc a 126. Il monegasco è scivolato al terzo posto a 49 punti dalla vetta. In classifica costruttori la Red Bull Racing comanda con ampio margine su Ferrari e Red Bull Racing.
Ferrari, i problemi di Charles Leclerc
A Montreal la Ferrari ha provato due assetti diversi sulle auto di Leclerc e Sainz. Il monegasco è sceso in pista con un’ala posteriore più scarica, dovendo impostare la gara sui sorpassi e su una difficile rimonta. Il figlio d’arte del Matador, invece, ha scelto per un maggior carico aerodinamico nel tentativo di salvaguardare le gomme. La gara di entrambi gli alfieri della Rossa è stata tutt’altro che scontata. La Ferrari ha fatto fatica nelle manovre di sorpasso, il che fa anche riflettere sulla rivoluzione delle auto ad effetto suolo in generale.
Le vetture hanno meno aria sporca, si inseguono, ma non si sorpassano facilmente, soprattutto senza l’ausilio dell’ala mobile posteriore. In Canada la Ferrari ha messo in mostra un’efficienza aerodinamica non all’altezza della Red Bull Racing, ma anche rispetto ad altri team minori. Leclerc, all’uscita dal tornante del Casinò, quello che immette sul lungo rettilineo prima dell’ultima curva del tracciato, perdeva tanto nel confronto anche con l’Alpine. Leclerc alla fine è riuscito ad arrivare quinto, dopo una gara molto difficile sul piano fisico e mentale.
Stando a quanto riportato da Motorsrpot.com, la F1 – 75 avrebbe pagato in termini di trazione non tanto per una questione di assetti, ma per una particolare erogazione dell’ERS. “In Canada i motoristi hanno preferito parcellizzare l’energia elettrica che viene liberata dalla MGU-K nella seconda parte del rettilineo, per evitare che i piloti del Cavallino dovessero fare i conti con il ‘clipping’, l’esaurimento della potenza ibrida che li costringe a ‘veleggiare’ fino alla staccata”.
I tecnici hanno preferito una vettura che potesse raggiungere una top speed elevata, sacrificando forse eccessivamente l’uscita di curva, che a Montreal è un aspetto di fondamentale importanza. Leclerc ha comunque ottenuto il massimo probabilmente, beneficiando anche di qualche ritiro inaspettato dei competitor. Carlos Sainz, invece, ha dovuto riporre nel cassetto i suoi sogni di gloria. Il madrileno non ha ancora sfatato il suo personale tabù della prima vittoria. In alcune curve CS55 perdeva un’eternità nei confronti di Max Verstappen e della RB18. Nel finale Carlos ha provato a farsi vedere negli specchietti del campione del mondo, ma Max non ha commesso alcun errore.