MasterChef 3, macchiato per sempre dal tragico epilogo: si è ucciso

Davvero un tragico epilogo per uno dei concorrenti di MasterChef. Era un vero talento culinario, tanto da classificarsi al secondo posto nel talent cooking show: ecco che cosa è successo al giovane.

Nella storia del noto programma culinario abbiamo visto tanti concorrenti con il sogno di sfondare nel mondo della cucina e diventare degli chef. Alcuni di loro sono riusciti a realizzare questo desiderio, mentre per altri il percorso è stato più difficile. Uno dei maggiori talenti lo ha avuto il format statunitense nella terza edizione, quando il pubblico aveva conosciuto un giovane ragazzo che si era classificato al secondo posto.

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Le persone che seguono il format non solo italiano ma anche quello statunitense, sicuramente si ricorderanno di Joshua Marks che ha partecipato nella terza stagione di MasterChef della Fox. Il giovane si è classificato al secondo posto dopo aver perso contro la vincitrice Christine Ha, la prima concorrente cieca in assoluto. Josh è riuscito a battere alcuni chef altamente qualificati durante lo spettacolo.

Fin dalle prime puntate il ragazzo aveva dimostrato di avere una grande propensione alla cucina. In molti credevano che il suo futuro era quello di diventare uno chef. Ma la sua vita si è interrotta nel 2013, quando la madre di Marks, Paulette Mitchell, lo ha trovato senza vita in un vicolo vicino al lato sud di Chicago.

MasterChef, un tragico epilogo per Joshua Marks: si è tolto la vita

Negli anni il cooking show ha visto diversi lutti. Ad esempio MasterChef Italia ha pianto la morte di Anna Martelli. Negli Stati Uniti è stato Josh Marks ha lasciare tutti esterrefatti quando ha deciso di togliersi la vita. La causa della morte sono state le ferite da arma da fuoco secondo la sua autopsia, come si legge sul ChicagoMag.com.

Secondo quanto riferito, il giovane era stato visto camminare per alcune vie della città statunitense con una pistola in mano. Per poi essere ritrovato dalla madre. Secondo quanto era stato affermato nel comunicato stampa, la famiglia ha affermato che da anni stava combattendo contro una malattia mentale che, a quanto pare, ha avuto la meglio.

Era l’inizio di marzo 2012 quando il ragazzo è riuscito a prendere uno dei 36 posti disponibili nel programma, riuscendo a convincere i giudici nonostante non avesse mai seguito un corso di cucina. Gordon Ramsay era alla guida della giuria composta da tre persone dove c’erano Graham Elliot ed il “nostro” Joe Bastianich che ha lasciato anche MasterChef Italia.

In un articolo pubblicato sulla rivista People cinque mesi dopo la messa in onda del finale, lo stesso Bastianich si era espresso in maniera positiva nei confronti del giovane ragazzo. Ammettendo che si sarebbe aspettato grandi cose da lui in futuro e che aveva la passione e la forza per fare quel lavoro.

Joshua Marks: dalla malattia al suicidio

Nonostante la grande popolarità ed un talento espresso nel programma, Josh nei mesi seguenti alla fine della trasmissione era cambiato, come si legge nel magazine di Chicago. Alcuni amici avevano confessato che Mark era diventato nervoso ed irrequieto, tanto che era complicato stargli vicino.

Pare che di notte, Josh camminasse per strada e parlava in modo disconnesso di idee per nuovi ristoranti, nuove iniziative, nuove ricette, nuovi menu. Tutte idee che poi avrebbe dimenticato qualche tempo dopo. Pare che a gennaio 2013 il ragazzo aveva chiamato la madre per dirle che stava combattendo degli spiriti maligni dentro di lui.

Le cose sono precipitate nei giorni seguenti, dove Josh è stato al centro di un grave incidente in auto. Pare, inoltre, che Marks aveva adottato un comportamento bizzarro in ospedale. Un atteggiamento preoccupante per i medici tanto da essere stato legato al suo letto e messo in una stiva psichiatrica per 72 ore.

A luglio 2013, inoltre, dopo che aveva vagato di notte, si era sparato un colpo all’orecchio ed era stato portato via da una centrale. Ma quello mortale alla testa se lo è sparato l’11 ottobre, quando poi è stato trovato dalla madre.

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