Sempre più spesso, le attività delle casalinghe vengono sottovalutate. Il nostro ordinamento, però, aiuta in qualche modo. Ecco come.
Troppo spesso, il “lavoro” svolto dalle casalinghe viene reputato non nel giusto modo. Soprattutto se si parla di settori previdenziali, assicurativi e assistenziali. L’argomento, come ben sappiamo, è sempre di forte attualità. Oltre a creare tante discussioni per tentare di cambiare tale aspetto.
Il problema principale di chi svolge il ruolo di casalinga è che non viene visto come un lavoro. Non è un’attività subordinata e non è, neanche, un’attività autonoma. Cosa che riduce molto lo spazio alle tutele. Il nostro ordinamento, però, pare che abbia qualche piccolo spiraglio per le casalinghe.
Qualche settimana fa, abbiamo parlato di 300 euro dall’INAIL proprio per le casalinghe. Insomma, qualche tutela si trova e, in certi casi, sono anche abbastanza sostanziose. In questo caso, si parlerà di una possibile pensione per passare anche ad una vera e propria pensione. Andiamo a scoprire insieme i dettagli.
Dall’INPS all’INAIL, tante tutele per le casalinghe
Proprio di recente, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha aggiornato gli importi minimi erogati ai contribuenti. Cosa che riguardato il famoso assegno sociale. Una prestazione che spetta a tutti e può essere idonea per le casalinghe. L’assegno può essere di 468,10 euro. Qui non c’è bisogno dei contributi ma solo del rispetto dei limiti reddituali. Il beneficio spetta, infatti, a quelle persone che si occupano di questo ruolo e hanno un reddito zero. Una casalinga con coniuge, invece, riceve la misura se il reddito è di massimo 6.085,30 euro. Mentre la misura è ridotta se si supera il reddito citato ma rientra nei 13.170,60 euro.
L’INPS, inoltre, mette a disposizione anche un Fondo dove anche una casalinga può versare i contributi. Tale fondo è accessibile a tutti ed ha assoluta libertà di versamento. Questo strumento ha il nome di “Fondo casalinghe“. L’attività permette, quindi, una vera e propria pensione. Essendoci libertà massima, ogni casalinga può versare quanto vuole. Così da avere una pensione nei tempi stabiliti.
Tale fondo, come detto, è alla portata di tutti. Si parla di soggetti da 16 a 65 anni. Inoltre, con 57 anni e almeno 5 di contributi sarà possibile avere la pensione di vecchiaia. In ultima battuta, c’è anche l’assicurazione INAIL per eventuali infortuni. Per la copertura basta pagare 24 euro all’anno per chi supera un reddito personale di 4.648,11. Oppure un reddito familiare di 9.296,22 euro all’anno. Se una casalinga dovesse, quindi, infortunarsi le spetterebbe una rendita che va da 106,02 euro per inabilità del 16%. Fino ad arrivare a 1.923 euro per una inabilità del 100%.