Jaye, Io e la mia ossessione: un’abitudine davvero malsana

Jaye, a Io e la mia ossessione la storia che ha lasciato senza parole il mondo intero: la sua è una “passione” molto dannosa.

jaye io mia ossessione
Foto DPlay

Jaye a Io e la mia ossessione una storia davvero difficile da credere per la maggior parte del pubblico: la sua grande “fissazione” ha lasciato tutti senza parole.

Stasera torna il reality di TLC dal titolo originale “My strange addiction” in cui vengono raccontate le ossessioni più strane, a e volte pericolose, che l’umano possa concepire. In onda su Realtime vedremo varie puntate tra le quali quella dedicata a Jaye.

Si tratta di una giovane 28enne che vive in Texas, a Houston, e che non può fare a meno della sua ossessione: aspirare il talco per neonati. La ragazza lo deve fare ogni giorno per circa 10 volte e ha questa abitudine dall’età dei 16 anni. Riuscirà a smettere questa pratica dannosa per la sua salute?

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Jaye di Io e la mia ossessione: una passione molto dannosa

Durante il reality la donna ha rivelato di compiere il gesto tutti i giorni e di non poterne fare a meno. Nel farlo è molto metodica: mette il talco in una tazza e poi lo tira su con un cucchiaio da qualche lo sniffa.

Jaye è consapevole che aspirando troppo profondamente il talco potrebbe finirle in gola e soffocarla. Per evitare che accada sa bene come calibrare la “sniffata” in modo da non esagerare e poterlo mandare solo su per il naso. Facendo un rapido calibro a Io e la mia ossessione è stato rivelato che in dodici anni la ragazza ha aspirato circa 815 chili di borotalco.

La sua abitudine è estremamente dannosa e potrebbe causare gravi danni alla sua salute. Per questo periodicamente si sottopone ad alcuni esami ai polmoni, come la tac. Durante la puntata il dottore le comunica di non aver trovato masse tumorali nei suoi polmoni. Questa notizia solleva Jaye che sembra convinta che la sua abitudine non sia, poi, così concretamente malsana e pericolosa per il suo corpo.

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Riuscirà mai a smettere? La maggior parte dei partecipanti al programma non sembrano affatto convinti di avere un problema. Oltretutto spesso si tratta di veri e proprio disturbi di natura psicologica che potrebbero essere curati solo da specialisti esperti.

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