Pensione anticipata per i caregiver? Ecco cosa accadrà nel 2022

Anche l’anno prossimo ci potrebbe essere la pensione anticipata per i caregiver. Ma per aver accesso bisogna soddisfare specifici requisiti.

Pensione anticipata caregiver (AdobeStock)
Pensione anticipata caregiver (AdobeStock)

Arriva una buona notizia in vista del prossimo anno per i caregiver. Questa riguarda la possibilità di andare in anticipo in pensione. Il tutto è in via di definizione e sarà, come riportato dal sito investireoggi, pronto con la legge di bilancio. Quindi, c’è il via libera alla continuazione del lavoro di Ape Sociale. Quest’ultima è un’indennità garantita dallo Stato per i lavoratori che chiedono la pensione ai 63 anni di età. In questo discorso rientrano i caregiver. Anche in questo caso si devono rispettare specifici requisiti. Essi sono soggetti che forniscono assistenza a persone non autosufficienti.

Quindi, per accedere ad Ape Sociale bisogna avere 63 anni compiuti. Ma non è l’unico requisito da soddisfare. Il secondo è quello di avere un minimo di 30 anni di contributi versati. A questi si aggiungono 5 condizioni ma basta soddisfarne soltanto una:

  • Minimo 30 anni di contributi ed essere in stato di disoccupazione;
  • Almeno 30 anni di contributi e al momento della richiesta assistere da minimo sei mesi il coniuge o parente di primo grado con gravi problemi che riguardano i sensi dell’articolo 3 comma 3 legge 104/1992;
  • Riconoscimento d’invalidità da parte della commissione con almeno 74% e contributi minimi di 30 anni;
  • Almeno 36 anni di contributi e svolgere una particolare attività gravosa all’atto della domanda di Ape Sociale.

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Pensione anticipata per i caregiver? Ecco i requisiti

Il discorso, dunque, riguarda anche i caregiver e sarà prolungano anche per il 2022. Come ben sappiamo, ci sono dei requisiti da soddisfare. Senza la quale tutto cadrebbe e non si avrebbe la minima possibilità di accedere alla pensione anticipata. Un primo punto da ricordare è quello dell’assistenza che deve essere praticata in maniera gratuita in un periodo continuato.

Inoltre, l’assistito deve essere riconosciuto secondo la legge 104. Come sappiamo, questa è per persone con gravi disabilità. Molto spesso, in questo caso, ci sono agevolazione che non sempre si conoscono. Il beneficio, infine, può essere concesso ad una sola persona. Che sia familiare o un soggetto esterno non fa alcuna differenza.

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Dopo aver presentato la domanda, l’INPS effettuerà dei controlli sull’assicurato. Soprattutto sul fatto che non svolga attualmente o non abbia lavorato durante il periodo di assistenza. In ultima battuta, la persona assistita non deve ricoverato in un ospedale o in una casa di riposo.

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