Cervello, con questa abitudine invecchia più in fretta? I dettagli

Cervello, occorre prestare attenzione ad una abitudine che potrebbe influire sulle prestazioni mentali: di cosa si tratta?

Cervello (AdobeStock)
Cervello (AdobeStock)

Una particolare abitudine, o per meglio dire attività, potrebbe influire sulle prestazioni mentali facendo, in estrema sintesi, invecchiare per così dire il cervello più in fretta: a spiegarlo uno studio di qualche tempo fa, ma ecco di che si tratta.

Il funzionamento del corpo umano, nei suoi molteplici aspetti, è qualcosa di complesso, e a maggior ragione lo è il cervello. L’equilibrio è sempre un fattore importante, e proprio il cervello di una persona che è solita lavorare facendo turni di notte o che comunque ha degli orari anomali, potrebbe invecchiare più velocemente.

Sotto la lente di ingrandimento, l’alterazione del naturale ritmo del sonno – veglia. 

Mediante uno studio di qualche tempo fa, una ricerca franco-gallese, si è giunti a tale conclusione, come riportato da Il Corriere della Sera, specificando però che vi sarebbe la possibilità di migliorare le proprie condizioni qualora ci sia una cessazione dell’attività notturna.

Cervello, l’importanza del sonno e l’abitudine che si dovrebbe evitare

Lo studio in questione, di qualche anno fa, ha visto 3 mila volontari sottoposti a test di memoria, velocità di pensiero e abilità cognitive, con i risultati che sono apparsi su Occupational and Environmental Medicine.

Tali risultati sembrerebbero dimostrare che coloro che per più di 10 anni hanno avuto un lavoro che si svolgeva di notte, avrebbero una capacità mentale paragonabile a chi ha più di sei anni e mezzo di età.

Tuttavia, come detto, sembrerebbe che portare a termine tale attività, laddove possibile, permette al cervello di riprendersi via via, e sebbene tale percorso richieda alcuni anni, pare che il cervello possa possedere una sorta di capacità rigenerativa che potrebbe essere molto importante, anche in altri casi.

Tale ricerca, si legge sul Corriere della sera, si inserisce in un ambito dove già altri studi si erano occupati di sottolineare i problemi legati alla salute e ai turni, in particolare quelli notturni, che non rientrano solo nel campo della memoria o del cervello.

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Ove non fosse possibile eliminare la turnazione nel contesto lavorativo, è importante che ci sia più consapevolezza, si legge, e sensibilizzazione tra i lavoratori, con frequenti controlli medici a cui sottoporsi.

Attenzione: in generale, è opportuno oltre che caldamente consigliato in ogni caso, quando si affrontano argomenti che hanno a che fare con la salute, rivolgersi e confrontarsi con medici ed esperti del settore per poter approfondire aspetti e temi importanti, e quindi prendersi cura di sé.

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