La follia di Donald Trump su Adolf Hitler: cosa ha detto?

Un episodio datato 2018 racconta di un Donald Trump che si è esposto in maniera incredibile sul ruolo di Adolf Hitler.

Trump e Hitler (GettyImages e YouTube)
Trump e Hitler (GettyImages e YouTube)

Nonostante la recente sconfitta alle presidenziali ai danni di Joe Biden, Donald Trump continua a far parlare di se. In questo caso si parla di un argomento storico molto sentito perché molto violento. Le dichiarazioni non sono odierne ma rilasciate nel lontano 2018 durante un viaggio in Europa.

A farle riemergere sarebbe stato John Kelly, all’epoca era il capo del suo staff. L’uomo è stato anche generale del corpo dei Marines e ha raccontato tutto al giornalista del Wall Street Journal, Michael Bender. Le frasi, contenute nel libro di Bender, furono smentite da Trump ma confermate da fonti anonime.

Delle parole che sicuramente lascerà degli strascichi importanti e continuerà a far discutere ancora per giorni. Infatti il racconto, riportato da Adnkronos, è quello di un duro battibecco tra Kelly e Trump su posizioni diametralmente opposte sul ruolo svolto da Hitler.

L’incredibile ammirazione di Trump per Hitler

Il viaggio nel 2018 servì a Trump per celebrare l’anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale. Tutto si svolse come una lezione di storia, dove Kelly spiegava al presidente i paesi in battaglia nel primo conflitto. Quella fu occasione non solo per parlare del primo conflitto mondiale ma anche per mostrare tutti i collegamenti che hanno portato alla Seconda Guerra Mondiale.

In quel momento, il presidente degli Stati Uniti ha voluto dire la sua. Le parole hanno subito creato forte imbarazzo per i presenti sostenendo che Hitler “ha fatto molte cose buone” non lasciando il popolo tedesco in povertà. Il capo dello staff rimase senza parole, ribattendo che l’intero popolo tedesco avrebbe preferito la povertà piuttosto che vivere sotto una dittatura così feroce e violenta.

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Da sottolineare che queste dichiarazioni non furono dette pubblicamente ed escono fuori solo adesso grazie a Kelly. Lo stesso che decise di dimettersi quando, Trump, definì i soldati americani come “perdenti” e “babbei“. Cosa inaccettabile per l’ex capo del suo staff che perse suo figlio in Afghanistan nel 2010. Da quel momento si è esposto sempre in maniera negativa parlando di un uomo insensibile verso le minoranze.

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