Motomondiale, tutti i tragici incidenti che sono costati giovani vite

La prematura scomparsa del giovane Dupasquier è una tragedia simile a molte altre avvenute durante il motomondiale. Quante e quali?

Motomondiale (AdobeStock)
Motomondiale (AdobeStock)

La morte di Jason Dupasquier, deceduto oggi a soli 19 anni, è il primo decesso del Motomondiale dal 2016. Gli incidenti mortali della massima competizione su due ruote hanno finora mietuto molte altre vittime. Spesso giovanissime.

L’elenco dei piloti che hanno perso la vita durante un fine settimana di prove libere, qualificazioni o gare del moto3, moto2 e moto gp è lungo e tragico. Cionondimeno è possibile fare delle costatazioni importanti. Come? Semplicemente ripercorrendo i necrologi di tutti i centauri che hanno perso la vita dal lontano 1949 ad oggi.

Tutti i piloti morti nelle gare del Motomondiale

Cominciamo dalla fine: prima di Dupasquier, l’ultimo a perdere la vita era stato il 25enne spagnolo Luis Salom, durante il GP della Catalogna. Bisogna tornare indietro di altri 5 anni per ricordare il compianto Marco Simoncelli, deceduto durante il Gran Premio della Malesia del 2011, a Sepang. SuperSic aveva solo 24 anni, ed è stato già inserito nella Hall Of Fame del motociclismo.

L’anno precedente aveva perso la vita Shoya Tomizawa, deceduto durante il GP di San Marino e Riviera Romagnola in una gara di Moto2. Nel 2003 moriva invece Daijiro Kato, ccampione del mondo in carica. Gli altri 101 piloti deceduti, tra questi anche i leggendari Renzo Pasolini e Jarno Saarinen, sono deceduti dal 1949 al 1994 (44 anni). Solo 5, per ora, negli ultimi 25.

Cosa si può constatare, dunque? La mattanza di piloti si concentra in un periodo nel quale le misure di sicurezza e le garanzie per i piloti erano più scarse. I passi da giganti enormi fatti in merito hanno salvato innumerevoli vite. Contrariamente a quanto a volte erroneamente si pensa.

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Il motomondiale, che fa dei ritmi vertiginosi e delle gare al cardiopalma il suo marchio di fabbrica, comporta e comporterà sempre rischi e pericoli anche mortali. Ma si può fare sempre meglio, per garantire vite lunghe e carriere dense di soddisfazioni ai piloti. Mentre si piange il giovane Dupasquier, è meglio tenerlo a mente.

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