La trovata dello studente in dad atterrisce il professore. Ma lo scherzo di cattivo gusto supera il limite: il ragazzo è stato denunciato.
Ci si è spesso riferiti alla didattica a distanza (dad) come ad uno strumento educativo e pedagogico ambivalente. C’è chi ne ha sottolineato alcuni vantaggi, chi ne ha rimarcato le evidenti falle, soprattutto nel rapporto docenti-studenti.
Una cosa è certa. Senza il filtro della dad, la clamorosa e spericolata esecuzione simulata messa in scena da uno studente universitario salernitano non sarebbe mai stata possibile. Probabilmente, sarebbe stato preferibile per tutte le parti in causa.
Protagonista, “sceneggiatore e regista” della vicenda, uno studente dell’Università degli Studi di Salerno, noto alle cronache come “D M” e originario di Fratte. La vittima del raggiro, un docente ordinario di Scienze Politiche e della Comunicazione, che trasmetteva da Roma.
La simulazione è avvenuta in medias res durante una lezione a distanza, con videocamera accesa. Nella stanza del ragazzo ha fatto irruzione un uomo incappucciato, che ha sfoderato una pistola e ha fatto fuoco sul giovane, inerme.
Il professore, dall’altro capo dello schermo, è rimasto atterrito. La scena era assolutamente verosimile, e l’inquadratura, in seguito agli spari, si è spostata verso la parete per non lasciar intravedere l’esito dei colpi.
Sollecitati i carabinieri per chiedere aiuto, il docente ha avuto modo di constatare che si trattava solo di uno scherzo di cattivo gusto, forse di un modo per evitare una lezione o un’intervento.
La sensazionale ma raccapricciante messa in scena ha convinto il professore a denunciare il ragazzo per procurato allarme. DM è già pregiudicato per piccoli reati, e probabilmente la bravata gli costerà molto cara.
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Se non altro, nonostante i discutibili propositi, la performance gli varrebbe un encomio per la verosimiglianza del finto omicidio. DM dovrebbe cercare di incanalare il proprio talento per fini migliori.