Biossido di titanio, “può essere cancerogeno”: allarme per alcuni alimenti

Il biossido di titanio, usato come colorante anche in alcuni alimenti, è stato dichiarato “potenzialmente non sicuro” dall’EFSA.

Caramelle - Biossido di Titanio (Getty Images)
Caramelle – Biossido di Titanio (Getty Images)

Il parere dell’EFSA (l’agenzia europea per la sicurezza alimentare) irrompe prepotentemente nelle nostre vite.

Il biossido di titanio (BT), infatti, è utilizzato come colorante in numerosi prodotti di uso comune, e presente come additivo in molti alimenti di consumo di massa.

Dopo diversi esperimenti, l’agenzia ha ritenuto di non poter escludere problemi di genotossicità dopo l’ingerimento, l’inalazione o il contatto di particelle di biossido, e quindi potenziali sviluppi cancerogeni. Si tratta, va sottolineato, di una misura preventiva, che non esclude nuovi pareri sull’argomento. Ma la sicurezza non è mai troppa.

Ecco quali oggetti e alimenti contengono il composto chimico.

Biossido di titanio, dove e come

Nel cibo, il composto è indicato dalla dicitura E171. Sulle etichette lo troverete tra i coloranti, in special modo quelli per caramelle, i confetti, gomme da masticare. Ma anche nelle coperture di frutta secca e svariati alimenti per bambini, come gli omogeneizzati.

Tra gli oggetti di uso comune, si presenta sotto forma di polverina bianca quando questi si usurano o vengono usati. Parliamo di protesi dentali, dentifrici, creme solari, cosmetici. il BT è un componente di svariati prodotti di cui ci avvaliamo con cadenza anche quotidiana.

L’IARC aveva già classificato il biossido di titanio come cancerogeno del gruppo 2B, sottolineando come la cancerogenicità non riguardi tanto gli alimenti. Più pericolosi sono gli altri prodotti.

La pericolosità maggiore starebbe nel respirarlo. In qualsiasi forma essa avvenga, una lunga esposizione potrebbe provocare stadi precoci di cancerogenesi, secondo una ricerca francese di INRA.

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L’unica soluzione per prevenire questi sviluppi è quella di avvalersi delle etichette per un consumo consapevole e misurato. Bisogna infatti ridurre quanto più possibile il consumo e l’utilizzo di prodotti che contengono biossido di titanio. Nel frattempo, la scienza continua a scongiurare consapevolezze ancor più drammatiche.

 

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