“Paga il pizzo o salti in aria”, il re dei torroncini reagisce cosi

Il re dei torroncini Condorelli ha deciso di dire “no” al pizzo. L’imprenditore non ha ceduto alle minacce e ha fatto arrestare i ricattatori.

Giuseppe Condorelli, vittima di pizzo (Google Images)
Giuseppe Condorelli, vittima di pizzo (Google Images)

In Sicilia l’azienda di torroncini Condorelli è una vera e propria istituzione. A quanto pare però proprio questa grande notorietà aveva attirato l’attenzione della malavita organizzata di zona che ha deciso di provare ad estorcere il pizzo ai vertici della società. Le minacce erano arrivate dal clan Santapaola-Ercolano.

A quanto pare Giuseppe Condorelli aveva ricevuto diverse minacce. In particolare gli era stata recapitata una bottiglia incendiaria in un pacco. A quel punto l’imprenditore ha deciso di rivolgersi alle autorità ed è partita l’operazione “Sotto scacco” che ha portato alla fine all’arresto di ben 40 persone. Dieci di queste saranno però agli arresti domiciliari.

La richiesta di pizzo ha intensificato le indagini

Nel 2019, dopo diversi tentativi di estorsione i malavitosi erano passati all’azione  per farsi pagare il pizzo. A quel punto Condorelli ha deciso di rispondere al fuoco con la legalità. Nel pacco con la bottiglia incendiaria c’era un biglietto con su scritto: “cercati un amico”. A quel punto è partita una lunga inchiesta fatta di diverse intercettazioni telefoniche.

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A quanto pare gli affiliati del clan avrebbero mostrato delle titubanze nell’attaccare un personaggio tanto importante anche a livello nazionale. Troppo tardi per loro, proprio quella richiesta di pizzo, infatti, ha fatto scattare tutta l’operazione che ha poi portato ai 40 arresti. Secondo il Comando Provinciale dei Carabinieri di Catania il clan aveva in mente di avviare diversi business come il commercio di coca dall’Ecuador. A quanto pare la sostanza stupefacente sarebbe poi dovuta arrivare all’interno di alcuni container contenenti delle banane.

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