De Luca perentorio: “Vi siete divertiti? Bravi, ora entriamo in zona rossa”

Il Presidente della Regione Campania attacca gli eccessi intravisti con la zona gialla e ammonisce chi non ha rispettato i divieti.

Vincenzo De Luca
Vincenzo De Luca (Facebook)

Perentorio, comunicazione diretta a chi non ha rispettato le regole imposte dalle normative anticovid: ora sono guai!

Il Presidente De Luca ne ha per tutti, non risparmia nessuno dalla tirata di orecchi per aver approfittato troppo della poca restrizione data dalla zona gialla.

«Vi siete divertiti? Avete mangiato sul lungomare? Bravi, ora siamo zona arancione e forse entriamo in zona rossa». Il sarcasmo di certo non manca… e neanche l’ironia!

Una situazione portata al limite da quella fatidica domenica del 21 febbraio, quando le zone più affollate della movida campana si sono riempite di persone, tra assembramenti e gente senza mascherina.

De Luca perentorio: “Vi siete divertiti? Bravi, ora entriamo in zona rossa”

La Campania è dunque tornata di colore arancione ufficialmente da domenica. Questo è stato deciso dal Ministero della salute, soprattutto dopo che in questi era state già effettuate delle chiusure localizzate per alcuni comuni in particolare nel napoletano.

La decisione impone dunque regole ferree come da copione per i ristoratori in particolare: chiusura a pranzo, asporto solo dalle 5 alle 22 e delivery, ovvero consegna a domicilio.

E parte la protesta della ristorazione, che si vede chiudere un’altra volta la possibilità di alzare qualche soldo con i pranzi ed i tavoli pieni.

In rappresentanza della categoria parlano in particolare i grandi ristoratori, come il famosissimo Gino Sorbillo, introducendo che la chiusura dei ristoranti a pranzo sarebbe una mossa insensata, dato che le persone si possono incontrare anche in altri luoghi:

“Per noi chiudere di nuovo sarà la mazzata finale. Più passa il tempo e più le persone si ritrovano anche in maniera segreta. Dovunque in Italia ci sono serate in casa, 10-15 persone che mangiano la pizza, che bevono l’aperitivo quando finiscono di lavorare. La popolazione non ce la fa più ma non si può pensare che se faccio una serata a casa con gli amici il virus non entra. Noi ristoratori non possiamo farci niente, molti hanno già chiuso e tantissimi chiuderanno per sempre se si blocca di nuovo il pranzo che ci avevano lasciato”.

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