Sondaggi politici, italiani favorevoli all’entrata di Draghi, ma qual è la prima scelta?

I sondaggi politici confermano le preferenze degli italiani: entusiasmo per Draghi, ma il partito del cuore è uno in particolare!

Mario Draghi
Mario Draghi (Facebook)

Un intervista generica effettuata da Bimedia ha portato alla luce le preferenze di partito degli italiani: ad oggi, 17 febbraio, i sondaggi politici parlano chiaro.

Per un totale di 1558 intervistati, dei quali 990 su panel, con un tasso di risposta di più della metà degli intervistati che ha rilasciato, per prima cosa, la propria preferenza di partito:

Lega 23,50%
Partito Democratico 20,50%
Fratelli d’Italia 15,70%
M5S 13,30%
Forza Italia 7,90%
Azione e Più Europa 4,60%
Art.1 – Sinistra Italiana 3,20%
Italia Viva 2,90%
Europa Verde 1,90%
Partito Comunista 0,90%
Altri di Sinistra 0,90%
Il Popolo della Famiglia 0,80%
Cambiamo! 0,80%

Sondaggi politici, italiani favorevoli all’entrata di Draghi, ma qualè la prima scelta?

Dunque una crescita sostanziale della Lega e del centrodestra, che acquisisce giorno per giorno sempre più consensi.

Uno sguardo di Bimedia anche sul nuovo governo Draghi per comprendere quanto il nuovo Premier sia stato accettato dal popolo.

Il 31% degli intervistati si è detto molto favorevole al suo governo. Il 32% abbastanza, il 20% poco, il 12% per nulla e il 5% non sa.

Una situazione abbastanza difficile da comprendere: sembrerebbe dalla conclusione del sondaggio che gli italiani appoggino Draghi, ma contrastino i partiti che sono al suo fianco.

Secondo un ulteriore approfondimento del giornalista Enrico Mentana sulle approvazioni per i vari governi insediatisi negli ultimi vent’anni, quello di Draghi è il secondo governo ad aver ricevuto più consensi dopo quello di Monti.

Per gli orientamenti di voto, la Lega perde lo 0,5% e scende al 23,5%, mentre Fratelli d’Italia non sembra capitalizzare la scelta di restare all’opposizione, dal momento che lascia sul campo lo 0,3% di consensi e cala al 16,2%. A crescere è soltanto Forza Italia, che ha avuto tre ministeri, che arriva al 6,9% guadagnando mezzo punto percentuale. la colazione di destra, qualora esista ancora, sarebbe al 46,6%.

Il Partito Democratico non perde molto, ma il calo sembra essere costante: con uno 0,2% in meno scende al di sotto del 19% e si ferma al 18,8%. Il Movimento 5 Stelle, attraversato da una grave crisi interna, lascia sul campo lo 0,4% e cala al 15,4%. Crescono, però, alcuni partiti piccoli: Azione di Calenda guadagna lo 0,3% e arriva al 4,3%, e la Sinistra fa segnare un +0,3% e arriva l 4,0% netto. Italia Viva resta stabile al 3,1%, appena al di sopra della soglia di sbarramento, mentre +Europa è al 2,1% (+0,2%) e i Verdi sono all’1,8% (+0,1%).

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