Pestaggio di gruppo per una questione superficiale: sorrise per un cognome errato

La rivalsa su di lui per una risata fatta su un cognome errato ha portato il branco a pestarlo a sangue in gruppo.

Lo hanno picchiato per un futile motivo, un sorriso innocente che per loro era parso come un gesto di sfida. Questo ha portato il branco, in 7 contro 1, ad aggredire il giovane coetaneo.

Era successo in uno dei ritrovi più amati dagli adolescenti, un campo di pallone: durante la scelta delle squadre, uno di loro viene chiamato con l’accento errato sul proprio cognome e questo ha portato la vittima a mostrare un leggero sorriso.

Da li le minacce, addirittura con un coltello da parte di un membro di una delle famiglie mafiose del quartiere.

Poi arriva il primo pestaggio, circa una settimana fa. Il secondo pestaggio invece sarà qualche giorno fa, con calci e pugni e addirittura un tirapugni in ferro che avrebbe mandato il ragazzo in ospedale, con una lesione alla milza.

Pestaggio di gruppo per una questione superficiale: sorrise per un cognome errato

La vittima ha subito il pestaggio in netta minoranza, non potendo certamente reagire all’attacco di 7 persone contemporaneamente.

I sette aggressori sono stati tutti rintracciati dai carabinieri e una volta accusati di ciò che avevano fatto si sono pentiti di ciò che era successo.

Un ennesimo caso di bullismo, questa volta fortunatamente non fatale alla vittima, come è invece successo a Foggia con il ritrovamento in queste ore del cadavere di Marco Ferrazzano, il giovane ragazzo di 29 anni scomparso dallo scorso 22 gennaio, aveva fatto perdere le sue tracce mentre sarebbe dovuto andare a trovare un amico.

Purtroppo, ad un mese di distanza dal test del DNA richiesto dalla famiglia, è arrivata la conferma che il corpo ritrovato alla stazione di Foggia finito sotto un treno è proprio quello del giovane ventinovenne.

Subito la famiglia aveva avuto un sospetto sul possibile suicidio di Marco, che era costantemente disturbato e a volte picchiato da alcuni bulli di zona, come dimostravano anche dei video sulla pagina Facebook “Comiche Foggiane” poi eliminati.

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