Le piccole gemelline cacciate dalla tomba di famiglia

Una vicenda che rischia di trasformarsi in una enorme lite familiare. Due gemelline cacciate dalla tomba di famiglia.

Padre gemelline
Padre gemelline (Web)

La lite, quella che, di fatto, è già una lite familiare ha portato all’estumulazione delle bare delle due gemelline, morte tre anni fa all’ottavo mese di gravidanza da una coppia di origine africana. Succede nel veronese, protagonista della vicenda, macchiata dall’orrore del razzismo è Narcisio Guglielmini di 68 anni. L’uomo, con un passato in Sierra Leone, ha adottato li due ragazzi, per portarli con se in Italia, per assicurare loro, un futuro migliore.

Uno dei due, trova moglie e si sposa con una ragazza anch’essa africana. Da quell’amore arriva presto una gravidanza, due gemelline che però, purtroppo, per una serie di complicazioni muoiono all’ottavo mese di gravidanza. Narciso, nonno delle piccole, decide quindi di tumulare le piccole nella tomba di famiglia, che lui e suo cugino avevano rilevato, per la quale erano già state stabilite le persone che vi avrebbero avuto accesso.

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Le piccole gemelline cacciate dalla tomba di famiglia: l’ombra del razzismo

La lite scoppia tra Guglielmini e suo cugino, con quest’ultimo che si macchia anche di razzismo apostrofando in malo modo le nipoti di suo cugino. Alla fine l’uomo ha la meglio e secondo quanto riportato negli accordi siglati anche con il cimitero in passato, le bambine vengono estromesse dalla tomba e di fatto sottoposte ad estumulazione. Gli accordi presi in famiglia non prevedevano l’ingresso nella tomba di altre persone che non fossero il signor Narcisio.

La nuova tomba delle piccole, realizzata dal Comune di Pastregno, è rappresentato da un semplice tumulo di terra, pochi fiori secchi e nulla più. In preghiera sul posto si sono riuniti il parroco del paese, e l’Imam del consiglio islamico di Verona. “È stato un dolore atroce vederle disseppellire solo perché di colore — spiega Narcisio Guglielmini —. Se riuscirò a raccogliere un po’ di soldi ci farò una semplice lapide, perché non siano dimenticate“.

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