Dialogo interno al Movimento, frangisti scontenti. Poi le parole di Conte

Il dialogo interno al Movimento non lascia molto spazio di interpretazione, i temi sono stati la posizione di conte e i frangisti scontenti.

Il Movimento andrà al voto su Rosseau, è questa la decisione finale. Tra mercoledì e giovedì, annunciano sul blog delle stelle. Gli iscritti saranno chiamati a dire la loro su questo accordo politico.

Insomma il destino del Movimento è stato affidato ai sostenitori, meno teneri verso le logiche della politica. Tanto più rispetto ai loro rappresentanti . Ad oggi, secondo i sondaggi, sarebbe solo 1/3 degli eletti ad essere riconfermato.

L’assemblea si è aperta con le parole di Vito Crimi, che non avrebbe dato prova di strategia politica. Posto il veto sulla cancellazione del reddito di cittadinanza, la nuova pretesa è la composizione dell’esecutivo. Proprio quello che Mattarella non voleva. Secondo il reggente dei cinque stelle, andare oltre il perimetro politico del Conte II non permetterebbe una buona governance. Ci sarebbe da chiedergli come mai sia caduto allora.

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Dialogo interno al Movimento, frangisti scontenti. Poi le parole di Conte, e le posizioni dei frangisti

Ora bisogna solo superare l’ostacolo Rousseau, considerato che lo stesso presidente uscente si è detto convinto di non voler entrare a far parte di questo esecutivo. Ormai conte sembra aver imparato il gioco della politica, e soprattutto il gioco del Movimento. Il suo interesse è il solito Renzi, diventato nemico pubblico numero uno.

Non si è acquietato il dibattito interno ai pentastellati però. La frangia guidata da Lezzi, Di Battista e Toninelli non vuole a nessun costo aprire a Draghi. Ed anche se i toni sono più morbidi i contenuti rimangono gli stessi.

“Sia chiaro – scrive il Che di Roma nord – non ho dubbi che il professor Draghi sia una persona onesta, preparatissima ed autorevole. Questo non significa che lo si debba appoggiare per forza”. Poi rincalza Toninelli, che secondo indiscrezioni avrebbe sostenuto che solo posizionandosi all’opposizione il Movimento potrebbe influenzare di più l’opinione pubblica.

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