Al tavolo compare la quota Conte, l’ex premier detta le condizioni

Dopo mesi in cui Conte è passato per vittima di una violenza imposta, oggi emerge la quota Conte: i nomi senza cui non si farà il terzo giro 

Conte Renzi
Conte Renzi (Facebook)

Sono i giorni migliori per appassionati e retroscenisti. Non lo si può nascondere. Ed ecco allora che partono i totonomi. Questo rimpasto camuffato da crisi di Governo sembra andare a danneggiare una e sola compagine, quella del Movimento Cinque Stelle. Sulla graticola ci sono la giustizia, il lavoro, i trasporti e la scuola. Tre di questi quattro sono temi affidati alla governance dei cinque stelle.

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Al tavolo compare la quota Conte, l’ex premier detta le condizioni: mezzogiorno, famiglia e si cerca il Mise

Da oggi c’è poi la quota Conte. Quella che l’ex e (forse) futuro premier vorrebbe come garanzia all’interno del futuro esecutivo. L’avvocato del popolo vorrebbe tra i suoi assolutamente Mario Turco, oggi sottosegretario a Palazzo Chigi. E’ stato l’uomo di fiducia che più si è attivato nella ricerca dei responsabili. Un premio all’impegno dunque, più che al risultato. Forte delle sue origini meridionali per lui si potrebbe sbloccare la carica di Ministro del Sud, ad oggi brillantemente occupato da Provenzano che inspiegabilmente andrebbe in soffitta. E’ evidente che le ragioni siano di tipo politico. Il Mezzogiorno sarà destinatario di fondi dedicati del Recovery, e questo rappresenta un grande polo di interesse. Poi sarà necessario pagare il sostegno offerto dai responsabili, e accantonata momentaneamente l’ipotesi Emiliano. Primo sostenitore del partito del Presidente.

Ecco che arrivano parole per i due ambasciatori di Europeisti. Il Ministero della Famiglia, fino ad oggi di Elena Bonetti, potrebbe finire a Bruno Tabacci o a Ricardo Merlo. Per  Arcuri invece, qualora saltasse la sua posizione di commissario straordinario si aprirebbero le porte del Mise. La corsa sul Ministero dell’Innovazione e Sviluppo Economico è particolarmente oberata. Renzi ne vuole una parte, la delega al Recovery, mentre Gualtieri sembrerebbe intenzionato a declinare la proposta di candidatura a sindaco di Roma per lasciare la sua posizione.

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