Mamma e figlio appena nato muoiono alla stessa ora, in due ospedali diversi

Candida era entrata in travaglio per 16 ore per dare alla luce il proprio bambino, ma dopo l’intervento cesareo non ce l’ha fatta.

Ha stretto i denti, con costanza e senza mai mollare, ma purtroppo il destino con lei è stato beffardo. Candida Giammona aveva solo 39 anni ed è morta per lo scopo più nobile di tutti, ovvero nel tentativo di dare alla luce il proprio figlio, lo avrebbe chiamato Leon. Anche il piccolo però, purtroppo, non è riuscito a sopravvivere ad travaglio che aveva le sembianze di un calvario, durato la bellezza di 16 intense ore.

L’inchiesta avviata dalla famiglia di candida colpevolizza dell’accaduto la clinica Candela di Palermo ed a parte le due salme poste sotto giudizio, sono state sequestrate anche la placenta della donna e le cartelle cliniche.

Candida era sposata ed aveva già un’altra figlia di due anni. Successivamente all’intervento errato nella clinica, Candida era stata trasferita al reparto di Ginecologia dell’Ospedale La Ferla di Palermo, dove il disperato intervento dei medici per salvarle la vita non ha purtroppo dato risultati. Stessa sorte è toccata al piccolo neonato Leon, trasferito invece all’Ospedale Civico.

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Palermo, muore di parto a causa di medici macellai: anche il bambino non è sopravvissuto

Non riesce a trattenere il forte dolore la madre di Candida, Maria Alaimo: “Se ne sono andati via allo stesso orario, ma in due ospedali diversi, tutti e due alle 12,40 della domenica più brutta della mia vita”.

“Anche sulla fine del bambino non sappiamo molto. Siamo rimasti davanti alla clinica per una notte intera, senza che nessuno ci dicesse niente. Poi un medico mi ha consegnato il borsone di mia figlia. Non capivo. Poco dopo è passata Candida su una barella ed è stata caricata su un’ambulanza. Era già morta, lo avevo capito. Quell’ambulanza l’abbiamo dovuta inseguire perché nessuno ci ha detto dove la stavano portando”.

La Clinica Candela ha intanto comunicato in una nota alcune parole sull’accaduto tramite voce dei propri legali:

“La Clinica Candela, partecipando al dolore dei familiari della signora Candida Giammona per la tragedia che stanno vivendo rileva che da parte del proprio personale sanitario è stato fatto tutto il possibile per salvare la vita della paziente e del neonato, i cui decessi si ritiene siano stati determinati da un evento imprevisto ed imprevedibile e si affida, con piena fiducia, alle verifiche che la magistratura riterrà di effettuare”.

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