Regioni gialle, e dopo solo un anno si rischia di tornare a scuola

Con il cambio di colore le scuole potrebbero riaprire, e farlo obbligatoriamente: dunque c’è il rischio di tornare a scuola

Proteste scuole
Proteste scuole (Facebook)

Se n’è parlato molto, ma ora quel momento è arrivato. Dalla prossima settimana moltissimi studenti rientreranno in aula, e lo faranno a scaglioni. Ovviamente l’obiettivo è quello da un lato di rispondere alle tante manifestazioni ed istanze di questo periodo degli studenti. Dall’altro evitare un nuovo aumento dei contagi.

Dal primo saranno di nuovo in classe gli alunni di Calabria, Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Puglia, Sardegna e Veneto. Per la precisione saranno in aula solo al 50% i pugliesi nella settimana dall’1 al 6 febbraio. In Campania si torna in classe nelle scuole secondarie di secondo grado: il 25 gennaio erano rientrati in aula gli alunni delle scuole medie. Dall’1 febbraio si torna a scuola anche per Friuli Venezia Giulia e Sardegna, stessa data che dovrebbe essere prevista in Basilicata e Calabria, dove finora è prevista la didattica a distanza fino al 31 gennaio. Diverso il discorso per la Sicilia, dove il ritorno a scuola dipende dall’eventuale uscita dalla zona rossa.

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Regioni gialle, e dopo solo un anno si rischia di tornare a scuola. Il Presidente della regione Puglia furioso

La Puglia è stata una delle regioni più controverse nella vicenda scuola. I due Tar della regione, Lecce e Bari, avevano addirittura dato pareri contrastanti rispetto all’ordinanza di fine 2020. “A scuola vige l’obbligo di presenza, ma l’obbligo di frequenza durante una pandemia è inconcepibile – ha commentato Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia. Chi pretende di dire ad una famiglia ‘devi portare per forza fisicamente tuo figlio a scuola’, viola il diritto alla salute previsto dalla Costituzione”.

Emiliano è stato sempre molto prudente sul tema del ritorno a scuola, e questa decisione lo ha certamente disturbato. “Con le nostre ordinanze stiamo tutelando il diritto alla salute di coloro che vogliono rimanere a casa, visto che la scuola, a differenza di altri settori, ha previsto un sistema alternativo che è la didattica a distanza”.

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