Il rito della pace torna nelle celebrazioni religiose

La Cei ha deciso, il segno della pace può tornare all’interno delle celebrazioni religiose. Le modalità però cambieranno.

Messa
Messa (Facebook)

La Conferenza Episcopale Italiana ha disposto un graduale ritorno alla normale consuetudine per ciò che riguarderà le funzioni religiose. Dal 14 febbraio, infatti, tornerà all’interno delle varie funzioni religiose, il rito del segno della pace. In questo caso, ovviamente, non sarà possibile stringersi la mano, ma si potrà fare un cenno del capo per augurare la pace al proprio vicino di banco, e guardandosi negli occhi. Una modalità, per cosi dire, d’emergenza, che però reintegrerà il consueto gesto dello scambiarsi un segno di pace.

“I vescovi si sono confrontati sul rito della pace nella messa e hanno deciso di ripristinare, a partire da domenica 14 febbraio, un gesto con il quale ci si scambia il dono della pace, guardandosi negli occhi e facendo un semplice inchino del capo“. A renderlo noto è il Consiglio permanente della Cei, che ha poi precisato che, in questo fase: “non appare opportuno nel contesto liturgico sostituire la stretta di mano o l’abbraccio con il toccarsi con i gomiti”.

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Il rito della pace torna nelle celebrazioni religiose: le posizioni della Conferenza episcopale

Dall Cei, spiegano nel migliore dei modi come sarà organizzato dal prossimo 14 febbraio il rito dello scambio della pace: “All’invito scambiatevi il dono della pace, volgere gli occhi per intercettare quelli del vicino e accennare un inchino, secondo i vescovi, può esprimere in modo eloquente, sicuro e sensibile, la ricerca del volto dell’altro, per accogliere e scambiare il dono della pace, fondamento di ogni fraternità“.

Una indicazione chiara e precisa, in tempi d’emergenza, che però lascia intravedere un minimo spiraglio verso il ritorno alla consueta normalità.

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