Vaccini: che succede con Pfizer? Ennesima modifica al (non) piano di distribuzione

In questi giorni abbiamo sentito tutto e il contrario di tutto. Dalle dosi di vaccini che non sarebbero mai arrivate, fino alle autorizzazioni non concesse.

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Il 10 marzo scade il termine per la presentazione delle certificazioni dei vaccini

Allora riavvolgiamo il nastro, perché sono di stamattina le ultime novità. “Dalla prossima settimana la fornitura del vaccino da parte di Pfizer tornerà a regime”. Lo ha ribadito Pfizer contattata da Sky TG24. La società farmaceutica statunitense ha anche specificato che “dall’8 al 18 Gennaio sono state inviate le fiale previste dal piano di ordinazione, poi c’è stata la riduzione a causa del riadattamento del sito produttivo belga di Puurs. Con la decisione del Governo di somministrare 6 dosi anziché 5, Pfizer ha ridotto il numero di fiale, ma non di dosi previste, che resta lo stesso. Quello che sta accadendo è frutto di un fraintendimento nel conteggio delle dosi che non è il conteggio delle fiale”.

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Vaccini: che succede con Pfizer? Arcuri attacca le aziende, ma sul piano ancora nessun dettaglio

Ma il Commissario straordinario per l’Emergenza, Domenico Arcuri, a Live #noneladurso, attacca le aziende produttrici di vaccini: “Stanno trattando 27 Paesi europei come dei poveracci. Togliamoci dalla testa che l’Italia sia più penalizzata di altri. Queste aziende non producono bibite e merendine – ha proseguito Arcuri riferendosi alle case farmaceutiche che hanno annunciato i ritardi. Si sono impegnate a dare una certa quantità di vaccini che sono molto più importanti delle bibite e merendine.

Se avessimo i vaccini che sono stati annunciati dalla aziende farmaceutiche – rincara – entro l’autunno potremmo vaccinare fino a 45 milioni di italiani, ma non credo a queste aziende. Ci possono essere delle asimmetrie, secondo cui le poche cose che si producono non per forza vadano nei luoghi dove devono andare” ha detto ancora il Commissario straordinario per l’Emergenza, alla domanda su dove finissero i vaccini non recapitati all’Europa.”Ovviamente questo non lo so”, ha aggiunto Arcuri, che in merito all’ipotesi che i vaccini non recapitati siano invece finiti in altri Paesi più ricchi, ha risposto: “Spero che questo non sia vero, so che all’Europa sono stati dati meno vaccini di quanto doveva riceverne e che con la vita delle persone non si gioca”.

Il governo è costretto a rimodulare il piano vaccini e a rivedere gli obiettivi dopo i ritardi nella consegna delle dosi da parte di Pfizer e dopo i tagli annunciati da AstraZeneca. Il premier Giuseppe Conte e il commissario per l’emergenza Covid-19 Domenico Arcuri hanno annunciato l’intenzione di muoversi legalmente contro le case farmaceutiche. Ma ecco, sul piano pratico, come dovrebbe cambiare il piano vaccini

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