Nomine Asl nel Lazio tra gli indagati c’è anche Zingaretti

Abuso d’ufficio, questa l’accusa per gli indagati in regione, tra questi anche il presidente Nicola Zingaretti, leader dl Pd.

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Fonte Facebook – Partito Democratico

Duro colpo per l’amministrazione regionale laziale. Nicola Zingaretti e l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato sono indagati dalla Procura di Roma in merito alla vicenda delle nomine nelle Asl, avvenute nel 2019. Il reato ipotizzato, è quello di abuso di ufficio, nell’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo, che prende vita da un esposto presentato da Fratelli d’Italia. La Procura disposto la richiesto la proroga delle indagini, in merito alla vicenda, poi disposta dal gip di Roma.

Nell’inchiesta, indagati inoltre Andrea Tardiola, segretario della giunta della Regione Lazio, Renato Botti, all’epoca dei fatti responsabile della direzione della Salute della Regione Lazio e Vincenzo Panella, direttore generale dell’Umberto I. A questo punto la Procura di Roma dovrà esprimersi in merito alla possibilità di archiviare il caso o passare con il rinvio a giudizio per gli indagati.

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Nomine Asl, nel Lazio tra gli indagati c’è anche Zingaretti: le reazioni

Proprio Vincenzo Panella, ha voluto rilasciare una serie di dichiarazioni in merito alla vicenda: “Siamo convinti che gli atti che abbiamo assunto sono legittimi e confidiamo nel lavoro della magistratura – ha dichiarato Panella –  sono tranquillo. L’azienda ospedaliera è sicura di aver nominato un direttore amministrativo in regola con i requisisti previsti dalle norme nazionali. La legittimità degli atti l’abbiamo ampiamente sostenuta e documentata  – continua – nel rispondere all’interrogazione presentata, al tempo, al Consiglio regionale dal consigliere Aurigemma. Quindi attendiamo con fiducia e serenità l’operato della magistratura“.

“La Procura, a differenza di quanto letto su alcuni giornali, ha solo chiesto la proroga dell’indagine. Non ha formulato un’accusa. E’ per il consigliere Aurigemma, che ha presentato la denuncia, che si tratta di ‘abuso d’ufficio’. Ma Aurigemma non è magistrato, fortunatamente. Il provvedimento  – conclude – che io conosco, e che mi è stato notificato, è semplicemente la richiesta del giudice di prorogare i termini per le indagini. Non ho ricevuto avvisi di reato

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