Capodanno, botti e petardi spaventano gli uccelli: fulminati dai fili dell’alta tensione

Uccelli volano via per i botti di Capodanno a Roma: sbattono con i fili dell’alta tensione e muoiono a centinaia.

Scappavano perché spaventati dai petardi ed i numerosi fuochi d’artificio effettuati ieri nella capitale. Stormi interi di uccelli migrati che hanno invaso la Capitale, come da molti anni a questa parte, invadendo gli alberi ed i tetti.

Ieri però è accaduto un fatto singolare ed alquanto macabro: spaventati appunto dai botti della sera dell’ultimo dell’anno, gli uccelli hanno iniziato a fuggire all’impazzata, andando a sbattere contro i cavi dell’alta tensione. Sono morti a centinaia, caduti sulle strade, come testimoniano varie foto che ritraggono la strage.

Era stato già denunciata dagli organi comunali la presenza di questi uccelli, soprattutto in corrispondenza di Piazza dei Cinquecento e della Stazione Termini, dove lo “Sturmus Vulgaris”, come è definita la razza degli storni comuni, ha preso d’assalto gli alberi, riempiendo di guano i marciapiedi e le carreggiate.

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Capodanno, botti e petardi spaventano gli uccelli: fulminati dai fili dell’alta tensione, grande moria

“Nella Capitale tornano gli storni e il guano ma l’Amministrazione sembra non accorgersene, il piano per attenuare i possibili pericoli ed i disagi non c’è, la giunta Raggi come al solito è in ritardo e non ha predisposto per tempo le contromisure. Con gli storni torna anche il problema del guano sulle strade e sui marciapiedi che diventa un pericoloso impasto scivoloso”.

Queste le parole del consigliere capitolino della Lega, Davide Bordoni, sulla poca cura e sul poco interesse dell’amministrazione Raggi sulla problematica.

“Si sono scontrati tra loro per la paura e il disorientamento dovuto alle esplosioni dei fuochi di artifici. Sono pochi i sopravvissuti purtroppo la tecnica delle esplosioni con disorientamento è utilizzata spesso, soprattutto dai bracconieri. Gli uccelli dormono sugli alberi e, ai primi rumori sospetti si agitano. La paura fa perdere loro concentrazione e questo li porta a sbattere tra loro o al muro. Ci vorrebbe un cecchino. Quando siamo stati contattati alle 2 di notte c’era già poco da fare. Ci hanno detto che via Cavour era piena di uccelli morti, ma credo che sarà così anche in altre zone”, ha commentato all’AGI l’associazione Lipu, Lega italiana protezione uccelli.

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