Il clima VDay è già passato: sotto con le offese e le minacce dei no vax

Il tanto atteso giorno è passato ormai da poche ore, ma quel clima di speranza e positività sembra aver lasciato campo all’odio.

Quel clima di positività, speranza e leggera soddisfazione, sembra ormai aver lasciato campo, troppo campo forse, all’odio seriale di quelli che, non contenti della propria condizione probabilmente, non trovano meglio da fare che offendere, criticare all’estremo e minacciare il prossimo. Cosi senza alcun motivo, il più delle volte, perchè è chiaro che nulla giustifica certi atteggiamenti, per il gusto di farlo si potrebbe dire, alla fine è cosi, con molta probabilità.

E cosi, la dolce infermiera, che per prima, in Italia, si è offerta per la somministrazione del vaccino anti covid, si è vista piovere addosso le ire dei no vax, praticamente i classici commenti di quelli che ancora una volta manifestano il proprio dissenso, offendendo e minacciando. Infatti, minacciano e colpiscono duro, dicendosi desiderosi di aspettare la morte della ragazza dovuta al vaccino. Offese e gesta che hanno costretto la ragazza a chiudere il suo profilo social. Succede anche questo nella sgangherata Italia.

Bollettino del 29 dicembre: tutti i dati del contagio

I nuovi positivi sono 11.212 (con 128.740 tamponi effettuati), i morti secondo il dato odierno sono 659

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Il clima VDay è già passato: c’è chi mangia a sbafo con i buoni pasto covid

In altre zone d’Italia le cose non è che vadano meglio. Paradossalmente questa epidemia che tanta disperazione ha portato nelle case degli italiani, per il lavoro che manca, per la crisi economica derivante dalla chiusura di alcuni settori centrali nella vita del paese, riesce anche a far mangiare, ed anche tanto. E’ il caso della sanità lombarda, chiamata in causa dai volontari che effettuano tamponi gratis a Milano, dichiarando quanto la regione abbia affidato tutto nelle mani dei privati, facendoli arricchire sulla pelle dei cittadini.

E poi succede anche che a Catanzaro, i soliti furbetti, più di 150, si fingono poveri, attraverso false dichiarazioni consegnate al comune, per avere accesso ai bonus spesa, disposti dalla stessa istituzione, per far fronte alle situazioni di profondo disagio economico  presenti in città.

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