Michele non riusciva a camminare, era bullizzato: si getta dal ponte (VIDEO)

Michele si era ucciso gettandosi da un ponte in provincia di Torino, aveva appena aperto un suo canale su YouTube.

Michele non riusciva a camminare
Michele Ruffino

Non è una storia di oggi ma è una storia di sempre. Perché per parlare di bullismo non occorre leggere una data. Mai restare in silenzio, perché mille storie là fuori potrebbero nascondere altri pericoli. Michele non riusciva a camminare, da piccolo gli avevano somministrato un vaccino anti polio scaduto. Faceva tre passi e cadeva. Eppure è cresciuto circondato da amore. Era bravo a scuola e aveva aperto un suo canale YouTube. Voleva spiegare i giochi della Play. E voleva raccontarsi.

Ma nessuno lo ha ascoltato, oggi la sua pagina è piena di messaggi di cordoglio ma quando Michele cercava il conforto degli altri, in troppi non rispondevano. E alla fine si è arreso: ai soprusi, alle risate nascoste di chi lo vedeva camminare. Si è arreso all’ignoranza, al bullismo. Chi l’ha Visto ne ha parlato nella puntata del 16 dicembre. Perchè non bisogna mai calare il silenzio sul bullismo.

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Michele non riusciva a camminare, era bullizzato: si è tolto la vita a 17 anni

Si è tolto la vita a 17 anni lanciandosi nel vuoto da un ponte di Alpignano, prima cintura di Torino. A due anni dalla morte del giovane Youtuber, la famiglia chiede chiarezza sulle responsabilità di coloro che lo hanno bullizzato. “Non è stato un semplice suicidio – dice mamma Maria a Chi l’ha visto – è stata “istigazione al suicidio”.

Da piccolo Michele non riesce a stare in piedi, i genitori lo sottopongono ad una lunga serie di esami, ma non migliora. Gli diagnosticano una ipotonia agli arti superiori e inferiori. Conseguenza di un vaccino scaduto. Nonostante tutto, Michele non perde mai il sorriso e a un certo punto, come per miracolo, Michele riesce a camminare senza cadere. Non è guarito, ma è migliorato e ha imparato a convivere con la sua condizione. Lui, ma non gli altri che lo deridono.

Lo chiamano ‘handicappato’ e in palestra, nell’ora di educazione fisica, gli sputano addosso. Più Michele cerca di integrarsi e più i suoi coetanei lo emarginano. E’ sempre più triste, la mamma è preoccupata ma lui risponde sempre nello stesso modo: “non è niente, sono solo stanco”. Stanco di vivere, purtroppo. Michele si è arreso alla cattiveria. E ad un maledetto vaccino scaduto.

Michele non riusciva a camminare, era bullizzato: La disperazione della mamma (Storie Italiane)

Il canale YouTube di Michele, che tristezza…

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