Bollettino del 18 dicembre: Il Governo in panne sulle restrizioni natalizie

Il Governo proprio non riesce a decidere quale delle due linee adottare, mentre Renzi lo minaccia di morte.

Reparto ospedaliero
Reparto ospedaliero (Facebook)

Il Governo sembra essere entrato in una grande pozzanghera sulla questione delle restrizioni in vista delle festività natalizie. All’interno dell’esecutivo si spinge per posizioni diverse, ma non è certo quale delle due sarà a prevalere. La scelta, la decisione, secondo indiscrezioni sarebbe tra un lockdown lungo fino a gennaio, oppure la zona rossa solo ed esclusivamente nei giorni festivi, quelli in cui potrebbero esserci, secondo l’esecutivo, maggiori rischi per i cittadini.

Numerosi governatori di regione, nel frattempo si sfilano dalle decisioni del Governo, o almeno da quelle che sembra debba prendere a breve. In Campania De Luca, chiede maggiore convinzione nelle decisioni e non scelte a metà. In Veneto Zaia fa da se e chiude la regione, mentre in Lombardia, secondo Fontana non è il caso di chiudere, i numeri della sua regione sono buoni e ci si può permettere di restare in qualche modo aperti anche a Natale.

Bollettino del 18 dicembre: tutti i numeri del contagio

I nuovi positivi sono 17.992 (con 179.800 tamponi effettuati), i decessi secondo il dato odierno sono 674

LEGGI ANCHE >>> Il Governo, si dice, farà il lockdown: ma cosa farà la gente, capirà?

LEGGI ANCHE >>> Crisi Governo, Renzi scrive a Conte: Niente rimpasto, pronti alle dimissioni

Bollettino del 18 dicembre: per qualche esperto sarebbe già troppo tardi

Nel frattempo anche gli esperti fanno a gara a chi dice la cosa più giusta, questo mentre nel paese i numeri sembrano attestarsi su cifre più basse rispetto alle settimane precedenti, questo per ciò che riguarda i contagi. Per i morti, purtroppo anche tra regione e regione di manifestano sostanziali differenze. Il caso del Veneto ne è la più grande testimonianza. Da fiore all’occhiello a maglia nera dell’emergenza.

A proposito di esperti, Massimo Galli, primario del Sacco di Milano, ha spiegato che le misure, qualora applicate potrebbero certo far bene, ma anche che si è aspettato troppo, e quindi, al situazione, di fatto, potrebbe già essere irrimediabilmente compromessa.

Impostazioni privacy