Il Mose è finalmente in funzione: è necessario arginare rischio marea

Dopo le sfavorevoli previsioni di ieri per il funzionamento del Mose, questa mattina le 73 paratie di protezione sono entrate in funzione.

Venezia

Era stata negata ieri notte l’entrata in funzione del Mose, Modulo sperimentale elettromeccanico che permette l’accensione di una serie di dighe mobili poste alle tre bocche di porto (Lido, Alberoni e Chioggia).

Intorno alle 9.30 di stamattina però è arrivata la svolta decisiva e la barriera di protezione dall’acqua alta è entrata in funzione.

L’acqua deve essere alta 130 centimetri per permettere l’attivazione del Mose, ma dopo l’alta marea di martedì, dove la città era finita sott’acqua dopo delle previsioni troppo leggere sulla sua intensità, il sindaco della città ha deciso di alzare il meccanismo.

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Il Mose è finalmente in funzione: la marea sale a più di 130 cm

Come ricordato da Cinzia Zincone, è necessario che l’attivazione avvenga almeno 48 ore prima. Fino al 2022 infatti, il Mose sarà in via sperimentale. Zincone ha poi aggiunto che: “Infatti, nonostante a Venezia si parli di ‘strucare el boton‘ (pigiare il bottone), in realtà l’operazione nasce con molto anticipo e va preparata”.

“Fino a questa mattina le previsioni non arrivavano a 130 centimetri, e quando sono cambiate si era fuori tempo massimo. Si prevede che possano esserci margini di errore, ma non così ravvicinato”

Il Capo del Provveditorato ha poi segnalato due dettagli importanti:“Il primo è che il vento, cioè l’elemento più imponderabile e fantasioso del mondo meteoreologico, spinga le acque fuori della laguna e faccia quello che oggi noi non siamo stati in grado di fare. La seconda è che si riesca a fare tesoro anche di questa esperienza per aggiornare le procedure in modo da adattarle anche a situazioni come questa, di improvviso peggioramento”.

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