Dodi Battaglia il ricordo emozionante di Stefano D’Orazio: “Stefano era..”

Dodi Battaglia ricorda Stefano D’Orazio dal salotto di Serena Bortone a Oggi è un altro giorno: “Niente lacrime bisogna sorridere come voleva lui!”.

Dodi e Stefano
Foto Instagram

Comodamente seduto sul divanetto di Serena Bortone, Dodi Battaglia cerca di parlare della sua vita e della sua carriera e soprattutto della sua grandissima amicizia con Stefano D’Orazio da poco scomparso.

Tanti gli argomenti toccati con la Bortone, dalla sua infanzia con la famiglia di origine alle tante trasferte con i Pooh, dai primi successi agli incontri con i grandi della musica internazionale.

Più che un’intervista, quella di Dodi sembra una chiacchierata con un’amica per ricordare i vecchi tempi e tirare le somme della propria esistenza. Il chitarrista dei Pooh cerca di affrontare l’intera conversazione con il sorriso: “Stefano voleva così”.

I Pooh si sono conosciuti da giovanissimi, Dodi aveva 17 anni, come lui stesso ha raccontato, ed erano più o meno tutti coetanei. Stefano era l’unico romano del gruppo, noi eravamo tutti ‘nordici’, tra Bergamo, Bologna e Treviso – ha spiegato – lui ha portato nel gruppo il calore dei romani“.

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Dodi Battagli a Oggi è un altro giorno: “Se ami qualcuno devi lasciarlo libero”

Dodi Battaglia
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Dodi Battaglia ha spiegato come lui fosse l’elemento di unione del gruppo, quello che metteva in campo l’amicizia e che probabilmente ha insegnato a tutti gli altri cosa volesse dire essere fratelli: “Io sono figlio unico – ha raccontato – quando sono entrato nel gruppo ho trovato i miei fratelli. E Stefano era davvero il fratello che non ti ritrovi in casa, ma che ti scegli!“.

“Anche quando ha deciso di lasciare i Pooh la sua amicizia non è mai venuta meno. All’inizio ci siamo disperati – ha raccontato il chitarrista – poi però ho capito che dovevamo rispettare la sua scelta“.

L’artista ha spiegato che questa teoria di lasciar libere le persone che ama, la mette in pratica sempre anche in famiglia, con i suoi figli prima e con i suoi nipoti adesso che i suoi figli sono tutti adulti o quasi.

Una lezione che Dodi ha imparato dai suoi genitori: “Quando da ragazzo ho comunicato a casa che volevo fare il musicista, i miei genitori mi hanno lasciato libero di scegliere. Mai mi hanno spinto a lasciare che la musica fosse solo una passione e perseguire un’altra carriera”.

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