Ex calciatore sciolto nell’acido: “L’ho spinto ma era già morto”

Andrea La Rosa, ex calciatore sciolto nell’acido nel 2017, sarebbe stato ucciso da Raffale Rullo e da sua madre, ma ancora non è sicuro.

Ex calciatore sciolto nell'acido: "L'ho spinto ma era già morto"
Andrea La Rosa (Fonte foto: Web)

Raffaele Rullo, 37 anni, continua a ribadire di non aver ucciso Andrea La Rosa, ex calciatore sciolto nell’acido nel 2017.

Rullo è indagato insieme a sua madre, Antonietta Biancaniello, anch’essa detenuta e che ha dichiarato a sua volta: “Era già morto quando l’ho spinto”.

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Ex calciatore sciolto nell’acido: Rullo e la madre si difendono dalle loro celle

Oggi non solo Rullo ha parlato dal carcere. È successo anche per il caso Ragusa, dove il marito di lei ha chiesto alla donna scomparsa nel 2012 di tornare a casa. Per il caso La Rosa, addirittura il presunto colpevole si è potuto avvalere di un video collegamento dalle sbarre. “Non ho mai fatto male a nessuno”, ha confessato davanti alla Corte D’Assise d’Appello il trentasettenne.

Secondo le ricostruzioni invece, l’ex calciatore, all’epoca del decesso Ds del Brugherio Calcio, sarebbe stato attirato in casa dagli imputati con l’inganno. Dopo esser stato narcotizzato, lo avrebbero riempito di gasolio e cosparso di acido muriatico. Il trentacinquenne sportivo, sarebbe morto per aver respirato i fumi tossici, immerso nel liquido corrosivo da vivo. Ad incolparsi totalmente è la mamma di Rullo: “Sono stata io – Ha detto – sono colpevole, mio figlio non c’entra nulla. Andrea La Rossa secondo me era già morto quando l’ho spinto dentro il bidone“.

Al momento restano condannati all’ergastolo però, madre e figlio, per un delitto che sembra avere un movente economico alle spalle. La Rossa infatti, aveva debiti per 30mila euro circa, con Rullo. I due avrebbero infatti organizzato una vera e propria trappola per adescare l’ex calciatore, e non sarebbe nemmeno stata l’ultima volta. Un mese dopo circa, avrebbero tentato anche di uccidere Valentina Angotti, moglie di Rullo.

Infine, tra le ricerche nella casa del trentasettenne, i carabinieri hanno trovato una motosega, 24 flaconi di acido muriatico e non solo. Nel pc dell’imputato, c’era anche una ricerca su come un boss della mafia avrebbe sciolto nell’acido il corpo di un bambino.

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