Bollettino coronavirus 12 novembre: calma piatta, dove sono le decisioni?

Gli ultimi giorni ci hanno raccontato di una paradossale calma, tra le istituzioni, rincorrendo dati finalmente positivi.

Foto Claudio Furlan – LaPresse

Il momento, è strano. L’emergenza corre forte, da qualche parte si vocifera di un calo dell’indice del contagio, si parla di curva che in qualche ragione starebbe quasi scendendo, di positivi che diminuiscono, anche se in realtà poi aumentano i morti su scala nazionale, si dicono tante cose insomma, anche se non si capisce bene cosa voglia fare il Governo. I ministri si espongono e poi smentiscono tra di loro, parlano tutti, parlano ormai di qualsiasi mezza idea.

Viceministri, sottosegretari, consiglieri personali, consulenti, chiunque ormai dice la sua, venendo smentito o smentendo lui stesso una precedente posizione, ed in questa situazione a tratti rocambolesca a volte si perde il filo di quello che dovrebbe essere il ragionamento del Governo in merito alla gestione dell’emergenza. Un ragionamento che a tratti si percepisce ma a tratti proprio no, non si riesce a delineare.

Coronavirus bollettino del 12 novembre: tutti i dati dei contagi

I nuovi positivi sono 37.978 (con 234.000 tamponi), i morti sono 636

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Bollettino coronavirus 12 novembre: calma piatta, non si capisce dove si stia andando

La linea si è vista, per la verità, il tentativo di gestire l’emergenza attraverso la suddivisione in aree colorate in base al livello di rischio, delle singole regioni probabilmente sta anche facendo in modo che alcuni risultati si comincino a vedere, ma per alcuni non basta. La gestione, secondo autorevoli pareri, non sarebbe della migliore, e questo in qualche modo vanificherebbe, alla lunga, anche i buoni risultati, finora ottenuti in qualche regione.

Il virologo, il medico, il primario, il professore, tutti hanno un’idea precisa di come debba essere gestita l’emergenza, troppe volte opposta a quella messa in campo dalle istituzioni, ma questo può non essere un dettaglio, o forse si, certo la parola finale la diranno i risultati. I dati positivi che tanto si attendono. Sperando a questo punto, possa essere scongiurata qualsiasi altra decisione, forte.

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