Coronavirus, la protesta dei dipendenti Ikea: “Chiudeteci, non si lavora cosi”

La protesta corre al contrario, i dipendenti chiedono di fatto la chiusura del proprio luogo di lavoro, per protesta?

Ikea
Ikea (Facebook)

La protesta è davvero insolita, ma non per questo meno giusta o di fatto non meritevole di attenzione. I dipendenti dello store Ikea di Casalecchio, in provincia di Bologna, hanno infatti chiesto per il fine settimana la chiusura dello stesso negozio, per i rischi che correrebbero nell’affrontare giornate in cui le persone di solito si riversano nello store senza alcune regola, affollandolo e rendendo quindi un covo indiscusso di contagi.

L’ultimo dpcm che prevede la chiusura dei centri commerciali nel corso dei fine settimana, ovviamente escludendo i centri alimentari in essi eventualmente contenuti, prevede però la normale apertura di quelli che sono definiti “grande superficie di vendita”. E qui scatta la protesta dei dipendenti, che vorrebbero evitare una inutile e ripetuta esposizione al contagio, prevedendo grandi presenze di persone nel corso del prossimo fine settimana.

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Coronavirus, la protesta dei dipendenti Ikea: la richiesta di intervento del Comune

I dipendenti del centro di Calecchio si sono quindi rivolti all’amministrazione comunale, chiedendo in pratica di intercedere per evitare che lo store resti aperto. Ma la risposta del sindaco, cosi come è successo anche per il punto vendita di Afragola, in provincia di Napoli, è stata negativa, in quanto non può il primo cittadino emettere un’ordinanza che chiuda di fatto una attività privata, se si fosse trattato di chiudere una piazza o una strada, allora si.

I dipendenti del centro di Casalecchio dovranno insomma sacrificarsi e lavorare in totale sicurezza, fornendosi delle più opportune prevenzioni, sperando non si verifichi l’invasione prevista. Una notizia che di certo colpisce perchè evidenzia una sorta di buco nelle nuove misure di prevenzione del virus. A questo punto non si sa davvero come finirà la storia.

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