Bollettino coronavirus 11 novembre: è stallo nelle istituzioni?

Le ultime notizie, le ultime voci e riflessioni circa le prossime mosse del Governo, si contrastano e contraddicono.

"Vostro padre è morto", ma nella bara c'è un altro uomo
Corridoio ospedaliero (Fonte foto: web)

Se ad oggi volessimo leggere, attraverso i dati, quella che è di fatto la situazione nel nostro paese rispetto all’epidemia di Covid19 che da mesi ormai, in Italia come in tutto il pianeta miete vittime su vittime e contagia milioni di persone, non potremmo certo dire di trovarci in una situazione positiva. I numeri, in linea di massima non hanno ancora raggiunto il picco che comporti poi una lenta o rapida discesa, ed il caos in certi casi regna sovrano.

Il sistema sanitario, in alcune regioni, fatica a contenere il numero enorme di persone che con sintomi gravi o meno si presenta alle porte dei vari centri di pronto soccorso o presso le  strutture ospedaliere. Spesso a ragione, perchè probabilmente qualsiasi struttura collasserebbe all’arrivo di centinaia e centinaia di potenziali pazienti. Il problema forte, è che nessuna dinamica parallela fa in modo che ciò non avvenga.

Coronavirus bollettino del 11 novembre: tutti i dati dei contagi

I nuovi positivi sono 32.961, i morti sono 623

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Bollettino coronavirus 11 novembre: continua la battaglia tra virologi

Inoltre, duelli tv tra virologi e specialisti d’ogni tipo, social e quant’altro contribuiscono a fornire un quadro per niente chiaro di ciò che realmente sta avvenendo, e nemmeno di quelle che a questo punto potrebbero essere le contromisure da prendere per provare quantomeno a tamponare la situazione. E il Governo in tutto questo? Il Governo, accenna al lockdown nazionale attraverso un ministro, per poi smentirlo attraverso un viceministro.

Ancora divide l’Italia in zone, in base al grado d’emergenza nel territorio, ma poi ci ripensa e dopo qualche giorno modifica le collocazioni pensate poco prima. La posizione netta, che dia sicurezza, che trovi l’appoggio anche emotivo dei cittadini, è ancora in effetti lontana. Ad oggi, i numeri restano preoccupanti, ma al di la di discorsi sul Natale si, Natale no, di realisticamente utile, tra ipotesi, riflessioni e proiezioni non sembra ci sia poi tanto.

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