Barriere di cemento vietano l’accesso in zona rossa: “E’ necessario”

Succede ad Ottone, piccolo paesino della Val di Trebbia, che è corso ai ripari contro la possibilità di contagi.

Barriere zone rosse
Barriere zone rosse (Leggo)

Siamo in Val di Trebbia, precisamente ad Ottone, piccolo paesino poco distante dalla Lombardia e confinante geograficamente con il Piemonte. Ad Ottone le strade sono state chiuse, limitate, oltre chiaramente una via d’emergenza. La popolazione per lo più anziana, non consente distrazioni, non consente rilassamenti, e le istituzioni locali, hanno ben pensato quindi di mettere in sicurezza l’intero territorio, preservando i cittadini da eventuali rischi.

Rischi concreti, evidenti, perchè il paese è sede di seconde case di molti cittadini di altre province o regioni. Perchè Ottone è tanto vicine a province e regioni in lockdown. Perchè Ottone è una via di passaggio evidentemente molto frequentata, che può portare tante persone a sostare sul suo territorio. Una misura di sicurezza di certo forte, forse non bella da vedere, ma estremamente efficace e secondo il fine ultimo, assolutamente opportuna.

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Il sindaco del piccolo comune della Val di Trebbia, è affranto. Assolutamente consapevole della bontà della misure di sicurezza messe in atto per preservare la salute dei propri cittadini, ma di fatto affranto dalla situazione generale, che lascia presagire il totale deserto nel corso delle festività natalizie, per un paese che grazie alla sua storia ed ai suoi borghi stava rinascendo anche e soprattutto sotto il profilo turistico.

La situazione attuale, come detto,  non consente distrazioni, non ammette avventate prese di posizione. Certo, fa male immaginare le festività natalizie in un paese assolutamente privo di turisti o comunque di persone che avevano scelto di trascorrere li le proprie vacanze. Ma oggi, è certamente meglio pensare alla propria di salute, e ad Ottone, dove per di più vivono persone anziane, è stata di sicuro la migliore delle riflessioni.

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