L’arcivescovo muore di coronavirus e i fedeli baciano la salma: senza mascherina

Dal Montenegro, una notizia che sembra uscita da un’altra epoca. A nulla sono valse raccomandazioni ed indicazioni.

Amfilohije, arcivescovo ortodosso del Montenegro , muore a 82 anni di coronavirus. La figura, stimata e rispettate nel paese balcanico, lascia nello sconforto i fedeli e le persone a lui vicine. L’attesa per i funerali, celebrati nella cattedrale di Podgorica, investe i fedeli , e, considerato il momento, e di fatto, la positività del religioso al Covid19 numerose risultano essere le disposizioni e le richieste di attenzione da parte di quelli che renderanno omaggio alla salma.

Ovviamente, evitare di avvicinarsi troppo alla salma, non toccarla, chiaramente non baciarla e quant’altro. Considerate che il Montenegro, un piccolo stato nato dalla disgregazione della ex Jugoslavia, è tra i più colpiti, se non il più colpito dall’attuale epidemia di Covid19. Le attenzioni e le premure da parte delle autorità, hanno chiaramente ho significato ben preciso, non rischiare insomma di farsi male.

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L’arcivescovo muore di coronavirus: i fedeli mostrano nessuna precauzione

Arcivescovo Montenegro
Arcivescovo Montenegro (Leggo)

Un fiume di persone, di fedeli soprattutto, riempie la cattedrale, nel giorno dei funerali dell’arcivescovo. La salma, esposta ai fedeli, pronta a ricevere saluti ed attenzioni. Ma qualcosa va storto, cosi come era immaginabile, donne e uomini , in coda per dare l’ultimo saluto al religiosa non mostrano alcun rispetto verso le indicazioni fornite, prendendo a baciare e toccare la salma, cosi come tutti temevano potesse succedere.

A celebrare la funzione, Irinej, patriarca della chiesa ortodossa di Serbia, 90enne e positivo al coronavirus. Una situazione che potrebbe essere definita grottesca, con da un lato l’emergenza Covid19 che impone determinate misure e determinati atteggiamenti, dall’altro la fede, che impone, ovviamente a chi ne teme il valore, determinati rituali ed altrettanti discutibili atteggiamenti. Il tutto condito dal celebratore ufficiale, anch’esso, come detto, positivo al virus.

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