“La Dad comporterà enorme divario formativo”, presidi lanciano l’allarme

Il continuo aumento dei contagi di coronavirus sta avendo delle ripercussioni sul sistema scolastico. Una situazione che preoccupa non poco i presidi di tutta Italia

Presidi, dad
Fonte Instagram – guidetti_jessica

La direzione è ormai stata tracciata. Con il nuovo dpcm si va verso la Didattica a distanza (Dad) per tutti gli studenti delle scuole superiori e nelle regioni più a rischio anche per quelli di seconda e terza media. 

Se da una lato questa soluzione può essere sicuramente utile per mitigare gli effetti del contagio del covid, dall’altra lascia una serie di dubbi piuttosto elevati circa la reale efficacia per gli studenti.

Il divario digitale che c’è in alcune zone d’Italia e l’impossibilità da parte di tutte le famiglie di disporre di molteplici strumenti tecnologici (ad esempio quelle con più figli) sta facendo aumentare sempre di più i dubbi sulla Dad.

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Non solo presidi: i reali problemi strutturali della Dad

Sulla tematica hanno manifestato il loro dissenso anche i presidi di tutta Italia. Ad esternare il loro pensiero ci ha pensato il presidente dell’Associazione nazionale dei presidi Antonello Giannelli. A suo parere gli studenti pagheranno un elevato prezzo sociale nei prossimi anni, con conseguente formazione dii un divario formativo difficilmente colmabile.

Passando invece ai numeri, quelli riportati dal sito specialistico Tuttoscuola ha calcolato con questo nuovo provvedimento verrebbero cancellate 5 milioni di ore di lezione in presenza ogni settimana. Un dato piuttosto emblematico, che rischia anche di aumentare qualora la Dad dovesse essere applicata anche alle seconde medie. Inoltre le lezioni online durano meno di quelle in aula (circa 40-45 minuti). Altro fattore che a lunga si farà sentire.

Probabilmente però il problema principale rimane quello della connettività. Il decreto ristori prevede dei fondi (85 milioni di euro) per fornire computer e tablet in comodato d’uso agli studenti. Sicuramente un’iniziativa importante, ma rimane comunque da risolvere la questione delle zone in cui la possibilità di connessione è scarsa o addirittura assente. Insomma un bel grattacapo che vede gli alunni come vere e proprie “vittime sacrificali”.

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