Coronavirus, il virologo Pregliasco: ” A Milano non basta il coprifuoco”

La misura restrittiva partirà in città ed in tutta la Lombardia per provare a contenere l’epidemia dilagane del virus, ma non tutti credono possa bastare.

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Milano (Facebook)

La città di Milano, insieme a tutta la regione Lombardia si appresta ad attuare la misura drastica del coprifuoco per provare a contenere la dilagante epidemia di Covid19, che ancora una volte flagella l’intero paese. Cori unanimi, per di più istituzionali caldeggiano per questo tipo di misure, richiedendola al Governo ad alta voce. Ma non tutti i pareri in certi casi convergono verso un’unica direzione. Posizioni contrarie alla misura, o quantomeno non del tutto convinte dell’efficacia di tale misura le esprime il virologo Fabrizio Pregliasco.

Secondo l’esperto la situazione, specialmente in città, è molto complessa, e la sola misura del coprifuoco potrebbe non bastare. La città ha mille aspetti, mille particolarità ed un tipo di misura del genere, per quanto restrittiva e forte, potrebbe di fatto non essere utile a contenere la situazione di forte ascesa del virus. Pertanto è facile ipotizzare altri scenari secondo l’esperto, componente del comitato tecnico scientifico regionale.

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Coronavirus, il virologo Pregliasco: ” A Milano non basta il coprifuoco”, preoccupazione in città

Nei giorni scorsi era stata avvertita forte la preoccupazione di alcune sfere legate alla città milanese. Il sindaco per primo aveva manifestato al necessità, l’urgenza,  rispetto alla tipologia di intervento da attuare in città. La situazione richiedeva e richiede massima lucidità ed il sindaco Sala si è per primo lanciato nella richiesta di misure più drastiche. La stessa Atm, aveva chiesto ai milanesi di dosare l’utilizzo dei mezzi pubblici perchè al momento non in grado di sostenere la completa richiesta, considerata l’emergenza sanitaria.

Possibile la riduzione del numero di lavoratori nei vari uffici che possono consentire lo smartworking, e possibili numerose altre iniziative per provare a tenere in strada un numero di persone scarsamente numeroso. Ovviamente dall’altro lato, monta forte ad esempio la protesta dei ristoratori che vedono compromesse le loro attività, causa restrizioni.

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