Coronavirus: “Sta mordendo, proteggete i vostri genitori e i nonni”

Il professor Alberto Zangrillo respinge la politica della paura ma chiede responsabilità soprattutto ai giovani per salvaguardare le famiglie.

alberto zangrillo

No panico, sì responsabilità. Tra le righe il primario di Anestesia e rianimazione del San Raffaele di Milano, racconta di un’idea politica improntata sul panico che è sbagliata. Serve responsabilità, non paura. Alberto Zangrillo ha curato tra gli altri Silvio Berlusconi, ed è in prima linea contro il Covd sin dai suoi albori. Ma la situazione di oggi, per fortuna, per lui non è paragonabilem a quella di marzo e aprile.

Al San Raffaele «per almeno il 30% dei pazienti che arrivano in Pronto soccorso basterebbe una responsabile assistenza domiciliare – dice il primario – mentre le terapie intensive sono ancora sotto controllo perché la risposta alle terapie è migliore rispetto allo scorso marzo e aprile. L’esito è più favorevole […] Poi la stoccata: “Questa pandemia deve servirci da lezione. Servono più rianimatori, infettivologi e immunologi». 

Zangrillo fu ‘famoso’ per una sua dichiarazione secondo la quale  il coronavirus era «clinicamente morto»: oggi un pò se ne pente. Il virus è «tornato a mordere», ma dice no al metodo della paura. «Siamo in tempo per un’azione tempestiva. Non è una catastrofe. Dobbiamo mantenere lucidità d’azione», afferma in un’intervista al Corriere della Sera. «Io sono contrario al metodo della paura – continua – ossia a spaventare i cittadini affinché reagiscano come voglio io».

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Coronavirus: “era in ritirata oggi sta mordendo”

Del virus clinicamente morto, Zangrillo parlava a maggio, quando i contagi si erano ridotti a poche centinaia ma: “oggi è tornato a mordere, probabilmente anche per comportamenti negligenti. Ma solo di pochi. La maggior parte della popolazione è coscienziosa, giovani compresi. Lo ripeto: con il virus dobbiamo imparare a convivere», spiega Zangrillo.

Che continua: «Mi auguro innanzitutto che nei più giovani scatti un meccanismo di protezione nei confronti di genitori e nonni. Dobbiamo proteggere loro, i fragili. Persone magari con il diabete o cardiopatie, normalmente sotto controllo, ma che se si infettano possono aggravarsi”.

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