Laurea alla memoria per Lorena Quaranta, ragazza vittima di femminicidio

Iniziativa lodevole da parte dell’Università di Messina, che ha deciso di svolgere la cerimonia di laurea in onore di Lorena Quaranta, brutalmente uccisa lo scorso anno 

Lorena Quaranta
Fonte Facebook – Giornale Social

In molti ancora rimembrano la morte di Lorena Quaranta vittima di femminicidio per mano del fidanzato Antonio De Pace lo scorso marzo. Un caso che ha avuto un forte richiamo a livello nazionale vista l’efferatezza del gesto. La 27enne era in procinto di laurearsi in Medicina e Chirurgia, ma purtroppo il suo sogno è stato spezzato in maniera brutale e inspiegabile.

Nonostante ciò l’Università di Messina ha deciso comunque di premiare il lavoro svolto e l’impegno profuso negli anni da Lorena, svolgendo comunque la cerimonia di consegna della pergamena di laurea. Probabilmente il miglior modo per onorare la sua memoria.

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Lorena Quaranta, rettore Università di Messina: “Inaccettabile che non sia qui”

Il rettore dell’Università siciliana Salvatore Cuzzocrea naturalmente è tornato sulla vicenda esprimendo il suo fisiologico rammarico: “È inaccettabile e ingiustificabile che lei non sia qui a ricevere il meritato attestato. Ringrazio i genitori di Lorena per averci permesso di stargli vicino. Non siamo solo un ateneo, siamo una famiglia”.

La tesi di Lorena è stata discussa da un’amica tra la commozione generale. Un evento che segue la chiusura delle indagini per omicidio. De Pace nella telefonata al pronto soccorso aveva affermato di aver ucciso la ragazza “rea di avergli trasmesso il coronavirus”.

Gli esami hanno accertato la negatività di entrambi e ciò ha fatto affiorare dei dubbi sulla premeditazione (che la procura gli ha ufficialmente contestato). Dal cellulare del fidanzato di Lorena sono infatti emersi messaggi ai parenti in cui lasciava intendere che di lì a poco sarebbe successo qualcosa di molto grave.

Dunque la “classica macabra storia di femminicidio contro cui bisogna combattere quotidianamente. Cercare di estirpare questa piaga deve diventare un obbligo collettivo morale.

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