Coronavirus, l’appello disperato dei medici: “restate a casa”

Coronavirus. Si fanno sentire i medici. La raccomandazione è quella di restare a casa o almeno di non avvicinarsi agli altri.

La politica ha già fatto sentire la sua voce e ancora non ha detto tutto se è vero che sono in arrivo nuove restrizioni solo pochi giorni dopo la firma dell’ultimo Dpcm. Un altro decreto è in arrivo e possiamo giurarci che sarà ancora più severo dell’ultimo. Si parla di coprifuoco dalle 22 alle 6, di chiusura delle scuole superiori. Ora si fanno sentire anche i medici, che invitano gli italiani a restare a casa.

Un lockdown non comandato, un autolockdown. Un grande gesto di responsabilità e di sacrificio richiesto a tutti gli italiani. E a farlo sono i medici in prima linea nella battaglia al coronavirus.

“Occorre ridurre le azioni sociali che non sono necessarie e stare a casa il più possibile», afferma all’Adnkronos Salute Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo). «La situazione epidemiologica ci dice che non bastano più le misure fin qui adottate (il distanziamento sociale, l’uso della mascherina, l’igiene delle mani), serve la consapevolezza che dobbiamo stare lontani dai luoghi affollati e frequentati da persone che non conosciamo”.

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Coronavirus, l’appello disperato dei medici: “restate a casa, o almeno state lontani da chi non conoscete”

Nelle ultime 24 ore i contagi hanno superato per la prima volta i 10mila e salgono a 10.010, con 150.377 tamponi (ieri erano stati 8.804 con 162.932 tamponi): 55 i decessi (ieri erano stati 83). Con 1.908 dimessi/guariti in più, gli attualmente positivi salgono ancora a quota 107.312 (8.056 in più rispetto a ieri, quando l’aumento era stato di 6.821 unità).

«Dobbiamo tornare al senso di responsabilità che ha caratterizzato la prima fase – aggiunge Anelli – Il Governo interverrà sulle criticità che sono emerse, dai trasporti alle scuole».

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