Coronavirus 16 ottobre: numeri troppo alti, ci aspettano nuovi sacrifici

I numeri non scendono, si temono ripercussioni sulla vita di tutti i giorni, mentre il Governo pensa a nuove misure stingenti, la gente si interroga sul rischio che davvero stiamo correndo.

Il virus non molla la sua presa sul paese. Dopo i dati sconcertanti degli ultimi giorni, e le prime misure fortemente restrittive, come ad esempio in Campania, dove si è deciso per la chiusura delle scuole, non si verifica, al momento alcun miglioramento. I numeri salgono, la gente comincia a temere contraccolpi, il Governo considera la possibilità di nuove misure ancora più forti, e con lui anche le singole istituzioni locali.

In Europa la criticità delle varie situazioni nei più importanti paesi, ha raggiunto una gravità tale da far considerare nuovamente, ai vari governi, misure stringenti definitive. Coprifuoco come in Francia, o addirittura lockdown mirati come avvenuto in Inghilterra, dove singole città sono state temporaneamente messe in isolamento, è il caso di Liverpool. Niente di buono nemmeno dalla Spagna, dove la Catalogna ha già praticamente chiuso quasi tutto.

Coronavirus bollettino del 16 ottobre: tutti i dati dei contagi

Oggi si registra purtroppo un nuovo record negativo con 10.010 nuovi positivi nelle ultime 24 ore. 55 i decessi, alto il numero di tamponi: 150mila. Aumentano purtroppo anche i ricoveri; 382 in più rispetto a ieri. più 52 le terapie intensive. Numeri preoccupanti.

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Coronavirus 16 ottobre si temono nuove misure: le ultime

Il termine più utilizzato nelle ultime ore è coprifuoco, cosi come ipotizzato da alcune fonti vicine all’esecutivo, una misura che limiterebbe al minimo necessario la presenza in strada delle persone dalle ultime ore della serata alle prime ore del mattino. Al momento nulla di ufficiale, anche la voce diventa via via sempre più insistente. Nuovi timori anche per la città di Milano, dove si attendono forti interventi da parte delle autorità locali.

Le prossime settimane saranno decisive per comprendere realmente la portata di questa ormai nota seconda ondata. Qualcosa che ci si aspettava, ma forse non in questo modo. Comprenderemo l’effettiva tenuta sanitaria del nostro paese e delle singole regioni, e capiremo anche la nostra tenuta, quella di ognuno di noi, in questa continua ed estenuante emergenza.

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