Coronavirus, Conte ha paura: stato di emergenza e ritorno alle restrizioni

I numeri di contagi da coronavirus sono ancora in aumento e Conte ha paura. Nel nuovo Dpcm si ritornerà a dovere rispettare alcuni obblighi.

Lentamente si torna all’antico anche se per ora è scongiurato il pericolo di un lockdown totale. I numeri appaiono impietosi: oggi 2 ottobre 2.499 casi e 23 decessi, ieri 2.548 nuovi positivi contro i 1.851 dell’altro ieri. Non accadeva dal 29 aprile di superare i duemila casi; va detto, per consolazione o quasi, che c’è da registrare anche il nuovo record di tamponi eseguiti in un solo giorno, 120.301.

Più tamponi, più positivi non è per forza una buona notizia, anzi. Se così stanno le cose, è probabile che in Italia ci siamo altre migliaia di positivi che non sanno ancora di esserlo. Il  La Regione Lazio è già corsa ai ripari e dal 3 ottobre torna l’obbligo di mascherine per tutti anche all’aperto. Il premier Conte per lunedì prossimo ha programmato un Consiglio dei ministri dove quasi certamente allungherà lo stato di emregenza al 31 gennaio 20121. E non solo.

Coronavirus, Conte ha paura: prorogato lo stato di emergenza e ritorno agli obblighi essenziali

(Photo by Omar Marques/Getty Images)

Come dicevamo, il Lazio lo ha già fatto, ma con molta probabilità nel Cdm di lunedì, il governo nazionale prenderà la stessa decisione: ritorno all’obbligo della mascherina anche all’aperto. In più, a proposito di Regioni, secondo quanto scrive AdnKronos, arriverà a tutti i governatori un richiamo perchà seguano l’andamento dei numeri per gli eventi al chiuso e all’aperto, in particolare quelli sportivi con un limite massimo di 200 spettatori per quelli al chiuso e non oltre i 1000 per gli eventi all’aperto.

Le ordinanze regionali che cercano di ‘scavalcare’ l’attuale Dpcm non sono state impugnate dal governo “per non inasprire il clima – spiegano le stesse fonti – ma con il balzo dei contagi bisogna riportare tutti al rispetto delle regole, senza eccezioni”.
Sotto controllo, soprattutto il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, con le partite della bolognese Virtus aperte a un massimo di 2000 spettatori. “Non vogliamo certo andare allo scontro – proseguono – però bisogna alzare il livello di guardia”.

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