Detenuto 27enne si toglie la vita nel carcere di Rebibbia

Ennesimo suicidio in cella, succede nel carcere di Rebibbia, dove un ragazzo con problemi psichici si è tolto  vita nonostante fosse costantemente sotto osservazione.

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Ennesimo caso di suicidio in carcere, ennesimo caso in cui il carcere ospita un detenuto che probabilmente proprio in carcere non ci può stare per condizioni psicologiche particolari. Indignazione generale per l’ennesima morte evitabile, stavolta capitata nel carcere romano di Rebibbia, dove un giovane ragazzo di 27 anni si è tolto la vita. Il ragazzo era per la verità sotto osservazione, proprio perchè le sue condizioni mentali non gli avrebbero consentito la permanenza in un comune penitenziario.

Il giovane, in cella da soli sei mesi si è impiccato, dimostrando ancora una volta quanto il sistema carcerario spesso non sia idoneo per detenuti con problemi psichici, questa è una di quelle morti evitabili che probabilmente in altro tipo di struttura non avrebbe avuto luogo. C’è da chiedersi ora come abbia fatto il ragazzo ad eludere ogni controllo sulla sua persona ed avere il tempo di pianificare la cosa.

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Ragazzo suicidatosi nel carcere di Rebibbia: Le reazioni

Qualche anno fa, nell’altro carcere romano, quello di Regina Coeli, un caso analogo a quello odierno, con un ragazzo con problemi psichici trovato morto in seguito probabilmente alle difficoltà maggiormente patite in una comune struttura carceraria. Le condizioni dei carceri, quelle che spesso risaltano agli occhi della cronaca sono rimaste quelle. Una sorta di arretratezza su alcuni temi, alcune misure che i diretti interessati spiegano con l’impossibilità di inserire un certo tipo di detenuti in altre strutture.

Il carcere che non rieduca, che non promuove attività tali che possano consentire una forma di formazione, o almeno non sempre. Un carcere che purtroppo è sempre più teatro di morte, spesso per l’insofferenza mentale, problematica che ancora oggi, nelle carceri non si è in grado di gestire.

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