Giappone, fece a pezzi 8 ragazzine, imputato verso la pena di morte

Adescava le sue vittime su twitter, poi le incontrava, le ammazzava e infieriva sui loro corpi, potrebbe arrivare la condanna a morte.

l’assassino arrestato

Takashiro Shirasci, 29enne giapponese, si è dichiarato colpevole di tutti gli omicidi ci cui è accusato. Il giovane è salito alla ribalta della cronaca in Giappone per gli atroci delitti commessi e per le macabre modalità, studiate in ogni minimo dettaglio, dagli incontri con le vittime alla sparizione dei cadaveri.

Shirashi si è dichiarato colpevole, e se dovesse essere condannato, come sembra ormai altamente probabile, rischierebbe fino alla pena di morte. Il giovane venne arrestato circa tre anni fa, mentre la polizia indagava sulla scomparsa di una donna. Tutto nacque dall’intuizione del fratello di una delle vittime di organizzare un finto incontro con l’assassino, dopo aver trovato alcuni suoi messaggi su un profilo social della sorella.

Giappone, la scoperta della casa degli orrori

Takashiro Shirashi
Takashiro Shiraishi (Facebook)

In seguito al finto incontro la polizia, accorsa sul posto , fece l’agghiacciante scoperta. La donna che stavano cercando, era a pezzi in un frigorifero della casa di Shirashi. Ma la scoperta ancora più atroce fu quella dei resti di altre otto vittime, tutte conservate in contenitori refrigerati. Otto donne ed un uomo.  Il rito era sempre lo stesso, le donne venivano attirate in casa dell’uomo dopo la solita opera quasi ammaliatrice via web.

Una volta entrate in casa scattava l’assurdo piano, che prevedeva violenza sessuale ed infine lo strangolamento. Il cadavere della vittima poi veniva fatto a pezzi e conservato. Godeva nel veder soffrire le persone ha dichiarato l’assassino, nel vederle morire. Qualcosa che ci riporta anche alla cronaca del nostro paese . Indagini e confessioni recenti, molto recenti.

Il giovane assassino di Lecce, che ha ucciso perchè inferocito dall’altrui felicità. Episodi che manifestano da un lato forti instabilità emotive, ma dall’altro la capacità, lucida, di pianificare delitti con spietata precisione. Ora i giudici diranno cosa succederà al giovane Shirashi. La sua confessione, l’essersi dichiarato colpevole è un lento avvicinamento verso la pena di morte, ancora contemplata in Giappone. Violenza e ancora violenza, sempre ingiustificata, sempre atroce, in ogni parte del pianeta.

 

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