Sardine: “i migranti devono essere aiutati: sì a nuova nave di soccorso”

Il Movimento delle Sardine si dice favorevole ad una nuova nave italiane in acque mediterranee con funzioni di salvataggio.

Santori sardine
Santori sardine (Facebook)

Una nuova nave italiana di salvataggio, nel Mediterraneo. Soccorso umanitario a favore di chi fugge dalla propria terra per cercare riparo in Italia o comunque in Europa. Queste le line guida del progetto ResQ-People Saving People, al quale ha aderito con convinzione, attraverso i fondatori Mattia Santori e Giulia Trappoloni, il Movimento delle Sardine. L’annuncio, precede l’inizio della campagna di crowdfunding che andrebbe a sostenere l’ambizioso progetto.

La posizione del movimento è netta. Non bisogna restare a guardare mentre si chiudono porti o si offende chi fa del salvataggio umanitario la propria missione di vita. E’arrivato il momento di agire, fanno sapere i fondatori, di mettere in campo nuove forze per sostenere ed aiutare chi cerca una mano da noi.

Movimento Sardine, perchè intervenire

Sea Watch
Sea Watch (Facebook)

La posizione delle “sardine” è chiara e netta, bisogna agire e contrastare quelli che fanno della chiusura dei porti la bandiera della propria politica. Contrastare chi non salva i migranti in mare, chi non ha a cuore la vita del prossimo, contrastare chi prova in tutti i modi ad ostacolare un percorso umanitario, utile e necessario. Il Progetto ResQ – People Saving People, è stato presentato lo scorso luglio, e per l’occasione il presidente Gherardo Colombo, ha spiegato quanto sia necessario e costituzionalmente valido l’intervento umanitario a favore da chi fugge, alla ricerca della libertà.

Non più episodi come quelli che anno riguardato la nave Sea Watch, non più decreti che non tollerino la ricerca altrui della libertà e della democrazia. Le “sardine” prendono insomma una posizione netta contro le politiche di destra che in questi anni hanno caratterizzato la cronaca, con mancati interventi di salvataggio e tentate giustificazioni ad atteggiamenti che secondo il movimento, non è più il caso di tollerare. Nei prossimi mesi, il progetto vedrà di fatto la luce, con la speranza che si riescano a salvare più vite nel Mediterraneo e si possa parlare ancora di più di integrazione e non più di porti paesi chiusi, mai più.

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