Fuga di batteri da laboratorio in Cina, tremila malati: come il coronavirus?

Più di tremila persone in Cina si sono ammalate di brucellosi a causa della fuga del batterio da un laboratorio di Lanzhou che stava preparando vaccini.

Complottisti o meno, la notizia che arriva dalla Cina non può che far riflettere su cosa succeda nel paese asiatico all’insaputa del resto del mondo. E di conseguenza viene da ripensare a come sia nato il coronavirus, da Wuhan fino a contagiare l’intero pianeta. Che anche il Covid sia stato creato in laboratorio e poi sfuggito di controllo, è una teoria di cui si è parlato per tanto tempo, di certo la verità non verrà mai a galla, come in tutte le più grandi stragi che si ricordino – Torri Gemelle, Bologna, Ustica – per citarne solo qualcuna.

3245 perone si sono ammalate di brucellosi, una malattia che solitamente si trasmette solo tra animali ma in questo caso, con i batteri sfuggiti e impazziti, ha colpito anche l’uomo: i sintomi sono febbre alta e persistente, dolori articolari e mal di testa: può diventare cronica con debolezza, sudorazione e dolori diffusi. Non è una malattia mortale per gli esseri umani, ma molto fastidiosa e lunga. I giornali cinesi parlano di contagi a Lanzhou, capitale della provincia del Gansu. Pechino dovrà dare delle risposte esaudienti, dopo le accuse che gli sono state mosse da più parti all’inizio della pandemia da Coronavirus.

Fuga di batteri da laboratorio in Cina, tremila malati: com’è successo

La fuga di batteri si sarebbe verificata nel laboratorio Zhongmu Lanzhou di Lanzhou: i tecnici hanno usato un disinfettante scaduto nel luglio-agosto 2019 mentre erano intenti a produrre vaccini anti-brucellosi per animali.

Data l’inneficacia dei disinfettanti, la sterilizzazione è fallita mentre i batteri erano ancora presenti nelle emissioni di gas dell’impianto, il quale gas si è diffuso nell’aria fino al vicino Istituto di ricerca veterinaria, dove lo scorso dicembre sono risultate positive al batterio 200 persone, creando un primo, piccolo focolaio.

Da quel momento, i sanitari hanno iniziato a fare i test a più persone, migliaia, scoprendone più di tremila infetti. I pazienti colpiti da brucellosi riceveranno una ricompensa finanziaria.

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