Lamorgese e Di Maio “pagano il pizzo alla Tunisia, 11 milioni” ma arrivano lo stesso

Fratelli d’Italia accusa i ministeri dell’Interno e degli Esteri che pagherebbero 11 milioni di euro alla Tunisia per fermare le partenze.

Continuano gli sbarchi di migranti in Italia, soprattutto da quella Tunisia di cui il ministro Di Maio diceva di avere preso il controllo. Lamorgese continua a dire che gli sbarchi dal paese africano sono dovuti alla situazione di crisi che sta vivendo, ma non ci crede quasi nessuno a partire da Matteo Salvini che mostra in un post su Facebook come siano in crisi le famiglie sbarcate con barboncini e vestiti nuovi.

Ma è Fratelli d’Italia che lancia l’accusa più dura: Lamorgese e Di Maio “pagano il pizzo alla Tunisia”. Durissima presa di posizione del partito di Giorgia Meloni sull’accordo raggiunto tra il governo italiano e quello tunisino: verseremo 11 milioni di euro a Tunisi per controllare le frontiere e contenere gli sbarchi di migranti.

“Da mesi Lampedusa e la Sicilia sono assediate da sbarchi autonomi, molti dei quali provenienti dalla Tunisia, circa il doppio dell’anno scorso – accusa la deputata Carolina Varchi -. L’allarme del Procuratore di Agrigento sulla pericolosità sociale degli arrivi dalla Tunisia è stato ignorato e la promessa sanatoria è stato un incentivo agli sbarchi.

Il Governo, rappresentato da i ministri Di Maio e Lamorgese, preso atto della propria incompetenza e incapacità di risolvere il problema, ieri si è recato in Tunisia e l’esito del vertice lascia senza parole”.

“L’Italia – sottolina polemicamente deputata – deve pagare il pizzo per provare a fermare gli sbarchi. Undici milioni di euro per la Tunisia mentre Lampedusa attende da mesi che venga dichiarato lo stato di emergenza e disposti i conseguenti aiuti economici per imprese e lavoratori. Un Governo pericoloso per gli italiani che deve andare a casa il prima possibile”.

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