Dossier Viminale, migranti: sbarchi aumentati del 148% “Colpa della Tunisia”

I dati del “dossier Viminale” che racchiude un anno di attività del ministero dell’Interno. Calano i delitti ma aumentano i femminicidi nel periodo lockdown.

Aumentano inesorabilmente i contagi da coronavirus e aumentano in un anno del 148% gli sbarchi di migranti in Italia. Le due cose non per forza debbono essere collegate, ma qualcosa che non va nell’emergenza migranti e Covid, è indubbio che esista.

Oggi il ministro Luciana Lamorgese ha presentato il dossier Viminale che riguarda un anno di attività del ministero dell’Interno. Il 2019-2020 è stato caratterizzato da un ritorno dei flussi migratori: sono 21.618 arrivi tra l’1 agosto 2019 e il 31 luglio 2020 contro gli 8.691 del periodo 1 agosto 2018-31 luglio 2019 (+148,7%).

I minori non accompagnati sbarcati sono stati 2.886 (+157,9%). La maggioranza degli immigrati sono arrivati con sbarchi autonomi (16.347), mentre quelli soccorsi in area sar italiana sono stati 5.271 (4.066 recuperati da navi ong). Tunisia (8.984) e Libia (8.746) i principali Paesi di partenza. Tunisini (34,3%) e bengalesi (11,9%) i più numerosi tra gli sbarcati. 

Il ministro Lamorgese sottolinea che “i numeri non sono elevatissimi, certamente sono più alti dell’anno scorso però bisogna contestualizzare: c’è una Tunisia in grave crisi, abbiamo visto famiglie intere partire per arrivare sul territorio italiano”.

Il Viminale rileva che sono stati ricollocati presso altri Paesi europei 622 richiedenti asilo (+167% rispetto all’anno precedente). Francia e Germania i principali Stati di destinazione. In calo invece i rimpatri (4.408, il 35,8% in meno rispetto all’anno precedente).

Ma sul dato, sottolinea il Viminale, influisce la parziale sospensione delle procedure di rimpatrio dal 31 gennaio al 31 maggio 2020 per l’emergenza Covid-19 che ha consentito il rimpatrio di soli 592 espulsi. C’è sempre un ‘ma’, insomma.

Dossier Viminale: in calo i reati ma in aumento i femminicidi

Femminicidio
Femminicidio

Nel periodo che va dal 1 agosto 2019 al 31 luglio 2020, il Viminale registra poi un +51,6% rispetto all’anno precedente del numero di giornalisti minacciati: 185, di cui 62 tramite web.

Il lockdown per il Covid ha inciso anche sugli incidenti stradali: dall’1 agosto 2019 al 31 luglio di quest’anno se ne sono registrati 58.475 (il 20% in meno rispetto al periodo 1 agosto 2018-31 luglio 2019), con 1.319 morti contro i 1.719 dell’anno precedente (-23,3%) e 37.241 feriti (-22,6%).

Sono 20 milioni e 395mila le persone controllate dalle forze dell’ordine dall’11 marzo, quando sono iniziate le prescrizioni per contenere la diffusione del coronavirus, al 31 luglio: 460mila i denunciati (pari al 2,2% dei controllati), la stragrande maggioranza per non aver rispettato i divieti di spostamento, 5.684 per false attestazioni e 1.177 per aver violato la quarantena. Nello stesso periodo sono state anche controllate 6,7 milioni di attività commerciali: 10.751 i titolari denunciati, 2.112 i provvedimenti di chiusura.

Effetto Covid, criminalità: in un anno calo dei delitti del 18% ma sono aumentati i femminicidi nel lockdown. Il Viminale evidenzia che il 70% dei 149 omicidi commessi in ambito familiare ha avuto donne come vittime; una quota salita al 76% nel periodo della quarantena.

Il decremento ha riguardato quasi tutte le tipologie di delitto: dagli omicidi (-16,8%) alle rapine (-21,1%), dai furti (-26,6%) alle truffe (-11,3%).

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